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Cronaca 16:03 | 05/01/2022 - Rimini

Messa dei popoli in Cattedrale nel giorno dell'Epifania

Giovedì 6 gennaio, festa dell’Epifania, il Vescovo mons. Francesco Lambiasi presiederà alle ore 17.30 in Basilica Cattedrale la Messa dei Popoli, animata dalle comunità di immigrati cattolici di ogni nazione presenti sul territorio riminese. La celebrazione si svolgerà nel pieno rispetto delle norme anti-Covid. La Messa dei Popoli è una tradizione iniziata nel 1996; giunge quest’anno alla 27ª edizione. È un momento molto sentito dai cattolici immigrati, posti al centro della liturgia, con le loro espressioni di preghiere, di canti, di gesti. Molti sono vestiti in abiti tradizionali. Le comunità di immigrati con la loro partecipazione esprimono la loro appartenenza alla chiesa di Rimini senza perdere le loro identità e tradizioni. La Messa è stata preparata dalla Caritas Diocesana e dalla Migrantes diocesana, insieme a diverse comunità di stranieri residenti a Rimini, con momenti vissuti in varie lingue (ben tredici idiomi diversi). Sono stati invitati a concelebrare tutti i sacerdoti di origine straniera residenti a Rimini. Certa la presenza di don Silvestre della comunità cattolica anglofona-nigeriana, di padre Cristian (comunità rumena greco-cattolica di rito bizantino), e don Viktor (comunità ucraina greco-cattolica di rito bizantino), che concelebreranno la Messa con il Vescovo.
La liturgia sarà accompagnata dal coro dei popoli, con immigrati di varie nazionalità, che seguiranno canti nelle varie lingue d’origine. Anche le intenzioni di preghiera saranno recitate negli idiomi di vari Paesi: italiano, francese, spagnolo, ucraino, cinese e persino aramaico, recitato dalla comunità etiope. Un canto sarà eseguito dal coro cinese della comunità di Montetauro.
Durante la processione offertoriale rappresentanti in costume tipico tradizionale del Perù, Cina, Filippine, Ucraina porteranno all’altare anche alimenti e oggetti tipici dei vari Paesi. Le suore della congregazione di don Masi (Sorelle dell’Immacolata di Miramare) eseguiranno un canto in tagalo (filippino), mentre il Santo sarà successivamente intonato dalla comunità congolese e zairese.
Al termine della celebrazione, il Vescovo Francesco impartirà la tradizionale benedizione con la statua di Gesù Bambino.