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Cronaca 15:20 | 08/02/2019 - Rimini

Minaccia di morte la madre, 28enne in manette

Inervento della Polizia ieri pomeriggio intorno alle ore 18 in via Roma a Rimini per una lite violenta tra madre e figlio con l'utilizzo di un coltello da parte di quest'ultimo che, a torso nudo ed in evidente stato di crisi, ha aperto al porta ai poliziotti. Il ragazzo (un 28enne nato a Roma ma residente a Rimini) assumeva un atteggiamento poco collaborativo, rendendo difficoltoso il colloquio e l'approccio con la madre (una 60enne nata a Roma e residente a Rimini costretta a letto in quanto immobilizzata agli arti). ladonna riferiva che suo figlio senza nessun motivo le si scagliava contro, dapprima insultandola e sputandole in faccia, e poi sfogando la sua ira verso mobili e suppellettili della casa buttando gli indumenti fuori dagli armadi. Il giovane recuperava un coltello dalla cucina puntandolo alla pancia della madre minacciandola di morte e coprendole la bocca ed il naso con una mano. A questo punto al telefono cellulare della signora giungeva una telefonata, la donna con grande fatica riusciva a divincolarsi dalla presa del figlio e a rispondere chiedendo immediatamente aiuto, subito bloccata dal figlio, che le strappava di mano il telefono spegnendolo. La donna riferiva agli agenti  tutti i problemi avuti con il figlio, che ha cominciato a fare uso di sostanze stupefacenti dall'età di 16 anni e da circa 5 anni le chiedeva continuamente del danaro per procurarsi la droga e la stessa, per evitare di essere picchiata, lo accontentava; la madre riferiva anche che nelle ultime settimane mentre si trovava a letto, il figlio le si era avvicinato con sguardo, a dire della donna, indemoniato, con un cuscino in mano tentando di soffocarla premendoglielo sul viso fino a farla quasi soffocare, tanto che la stessa riferiva che un paio di volte aveva temuto per la sua vita, avendo subito anche numerose percosse in varie parti del corpo.

In casa durante la lite era presente un’amica della signora, una 36enne originaria dell’albania, la quale avendo assistito a tutte le fasi dell'aggressione confermava tutto quello che aveva riferito la signora. Dopo gli esami medici tutti con esito negativo, i poliziotti arrestavano il giovane contestandogli il reato di maltrattamenti in famiglia.