Preferenze Cookie
Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.

Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.

Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.
Cronaca 10:23 | 04/01/2020 - Romagna

Natale a casa, permesso premio ad Alberto Savi

Alberto Savi (in una foto d'archivio), il più giovane dei tre fratelli della banda della Uno Bianca (gli altri sono Roberto e Fabio), che tra il 1987 e l'autunno del 1994 fece 24 morti e oltre 100 feriti, durante le vacanze natalizie ha usufruito di un permesso premio, potendo trascorrere qualche giorno a casa con i familiari. L'ex poliziotto killer, che sta scontando l'ergastolo, è già rientrato nel carcere di Padova, come ha confermato la sua legale, avvocata Anna Maria Marin. Non è la prima che Alberto Savi usufruisce di un beneficio, era già successo nell'aprile del 2018, quando aveva ottenuto tre giorni e mezzo di permesso per le feste, con la possibilità di uscire a pranzo il giorno di Pasqua, e ancor prima nel 2017, quando gli erano state concesse 12 ore da trascorrere in una comunità protetta. "Sta continuando in maniera regolare i permessi premio - ha spiegato l'avvocata Marin - e il suo comportamento viene valutato costantemente. In carcere prosegue a lavorare con una cooperativa". Ogni volta, però, si sono levate le polemiche dei familiari delle vittime, contrari a qualsiasi tipo di beneficio per i membri della banda, che oggi si vedono a Bologna per la cerimonia commemorativa del 29° anniversario dell'eccidio del Pilastro, quartiere dove vennero uccisi tre carabinieri.
Circa un mese fa, invece, il magistrato di sorveglianza ha rigettato la richiesta di Fabio Savi, detenuto nel carcere milanese di Bollate, di poter lavorare all'interno dell'istituto penitenziario. "Sta già facendo dei corsi in carcere - ha spiegato l'avvocata che lo assiste, Fortunata Coppelli -, ma nonostante le relazioni sul suo conto siano positive la richiesta di lavoro è stata respinta"

Cronaca

Loading...
pageview