Il 25, 26 e 27 maggio al Civitas Metropolitano, nella casa dell’Atletico, è andato in scena il XXXI Congresso Isokinetic sul tema “Football Medicine: un ponte tra scienza e pratica”.
Duecentocinquanta relatori da tutto il mondo, tremila iscritti e un approccio nuovo per studiare
la relazione tra cervello e corpo nella genesi degli infortuni.
Dalla Romagna nomi illustri del campo dell’ortopedia e della riabilitazione
Il calcio che non conosce soste e che mette in calendario partite ogni tre giorni miete sistematicamente le proprie vittime. Ne sanno qualcosa i giocatori che hanno dovuto fare i conti con infortuni seri, privando i loro allenatori di pedine importanti nei rispettivi campionati e tornei internazionali.
A proposito di scenari internazionali: c’è già chi vi partecipa da anni. È Isokinetic, fondata a Bologna nel 1987, dal 2009 FIFA Medical Centre of Excellence e dal 2012 itinerante nei più prestigiosi teatri europei del calcio per farne la sede del suo Congresso.
Dopo Stamford Bridge, Wembley e Camp Nou il Congresso Isokinetic, giunto alla XXXI edizione, il 25, 26 e 27 maggio ha fatto tappa al Civitas Metropolitano di Madrid, la casa di quell'Atletico che a marzo ha estromesso l'Inter dalla corsa Champions.
Nuova sede e nuova guida. Il testimone del Congresso, organizzato in collaborazione con la FIFA, è passato nelle mani di Francesco Della Villa e di Andrew Massey, presidenti del consesso scientifico.
Nuove leve di studiosi e vecchie questioni, gli infortuni nel calcio, che non aspettano i tempi, inevitabilmente meticolosi, della scienza.
È stato provato che da una scoperta scientifica alla sua applicazione pratica mediamente trascorrono diciassette anni. Il gruppo medico Isokinetic a Madrid si è posto, tra gli altri, l'obiettivo di accorciare i tempi di costruzione di quel ponte invisibile tra teoria e pratica. Per questo il titolo del Congresso è stato “Football Medicine: un ponte tra scienza e pratica”.
Il ponte è anche quello che la medicina sportiva, con Isokinetic a fare da apripista, ha gettato in terra spagnola tra la biomeccanica e la neuroscienza.
Diagnosi, chirurgia e riabilitazione non passano mai di moda, ma rappresentano un passato che si dovrà necessariamente ricalibrare sulle nuove frontiere che si stanno aprendo nello studio dell'interazione, per l'appunto, tra biomeccanica e neuroscienza.
“Una vasta casistica di infortuni si verifica in presenza di una perturbazione cognitiva, ovvero della difficoltà che incontra un calciatore nell'adattare il proprio gesto atletico o tecnico a uno scenario imprevisto, come un cambio di direzione improvviso o una finta di gioco”, spiega Francesco Della Villa, che è anche direttore del Centro Studi Isokinetic.
Tutto parte dal cervello, le cui strutture anatomiche governano in tempo reale il movimento del corpo. Quando i tempi di reazione si accorciano a frazioni di secondo, come accade per esempio quando un calciatore si trova a dover fronteggiare un cambio di direzione dell'avversario o una traiettoria imprevista del pallone, ecco che si determina la perturbazione cognitiva fatale: il corpo non dispone del tempo necessario per raccogliere e tradurre in movimenti congrui le informazioni del cervello e si determina l'infortunio.
Dell'interrelazione tra neuroscienza e biomeccanica si occupa da tempo Dustin Grooms, ortopedico di fama dell'Università dell'Ohio che sulla materia ha dato vita a progetti di ricerca congiunti con Isokinetic e che è stato tra i duecentocinquanta relatori presenti al Congresso, insieme a tremila partecipanti giunti da un'ottantina di Paesi.
Numeri da record nel Congresso che segna il passaggio di consegne da Stefano Della Villa, fondatore e presidente del Gruppo Isokinetic, al figlio Francesco, già da anni impegnato nello studio della biomeccanica.
A rappresentare la città di Rimini e la Romagna è arrivato a Madrid un nutrito gruppo di specialisti. Alle sessioni del Civitas Metropolitano hanno partecipato il Dott. Mirco Lo Presti, specialista in Ortopedia e Traumatologia; il Dott. Giulio Maria Marchigiani Muccioli, ortopedico che si occupa di Traumatologia dello sport e di Chirurgia articolare di ginocchio, anca e spalla; il Dott. Dario Giunchi, specialista in Chirurgia ortopedica e traumatologia dell’apparato locomotore; il Direttore di Isokinetic Rimini Roberto Acquaviva, insieme al Direttore sanitario del centro Dott. Jacopo Gamberini.
“Parlare di medicina del calcio in un tempio del pallone come il Civitas Metropolitano di Madrid, casa di un celebre club come l’Atletico, ha reso il Congresso un momento più che mai speciale di confronto, formazione e aggiornamento – ha spiegato Roberto Acquaviva, direttore di Isokinetic Rimini –. Credo che per la città di Rimini e, più in generale, per la Romagna questa sia stata l’occasione per assorbire nuove conoscenze e portarle a casa. Ora tocca a noi farle fruttare nel nostro lavoro di tutti i giorni”.
In foto, da sinistra: Jacopo Gamberini, Dario Giunchi, Giulio Maria Marchigiani Muccioli, Roberto Acquaviva, Mirco Lo Presti.