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Cronaca 13:48 | 26/01/2024 - Rimini

Niente cassa integrazione per i lavoratori della Fontanot S.p.A

Niente cassa integrazione per i lavoratori della Fontanot S.p.A.: traditi gli intenti del Patto per il Lavoro e il Clima della Regione Emilia-Romagna / FILLEA CGIL Rimini – FILCA CISL Romagna – FENEAL-UIL proseguono lo stato di agitazione per scongiurare le gravi conseguenze sociali

L'azienda Fontanot S.p.A. - impresa specializzata nella produzione di scale - occupava 111lavoratori in provincia di Rimini negli stabilimenti di Cerasolo di Coriano e Villa Verucchio. Il destino occupazionale dei 37 lavoratori attualmente in forza, minacciato dalla crisi aziendale, è appeso alla possibilità che il Curatore della liquidazione giudiziale dell’impresa, Dott. Alessandro Bonfè, avvii celermente le procedure per la CIGS (cassa integrazione guadagni straordinaria) per cessazione attività; come richiesto dalle Organizzazioni Sindacali.

Cassa integrazione guadagni straordinaria: il no di Curatore e Giudice Delegato / Lo scorso 29 dicembre FILLEA CGIL Rimini – FILCA CISL Romagna – FENEAL UIL Rimini hanno chiesto al Curatore della liquidazione giudiziale l’avvio delle procedure per l’accesso alla CIGS. Tale richiesta, oltre che legittima sulla base delle Leggi vigenti (il Parlamento ha prorogato al 2024 l’utilizzo della CIGS per cessazione attività) è in linea con quanto previsto, in caso di crisi aziendale, dai patti per il Lavoro ed il Clima della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Rimini; in tal senso sia il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che la Regione Emilia-Romagna hanno formalmente espresso la loro disponibilità a prestare tutto il supporto tecnico e di consulenza affinché si attivino l’ammortizzatore sociale e le necessarie politiche attive del lavoro. Il Giudice delegato, su istanza del Curatore, non ha autorizzato il subentro della procedura neirapporti di lavoro, di fatto negando l’avvio della CIGS ed aprendo la strada ai licenziamenti. La mancata autorizzazione ad avviare la CIGS si colloca perciò al di fuori del Patto per il Lavoro ed il Clima che sancisce, anche da parte delle associazioni d’impresa, l’esigenza di salvaguardare con ogni strumento il tessuto occupazionale territoriale.

Di fronte alle criticità del mercato del lavoro – in primis la tanto lamentata carenza di personale qualificato – un percorso di ammortizzatori sociali accompagnato da politiche attive, con percorsi formativi per i lavoratori, sarebbe esattamente ciò che serve. Ma, se quando se ne creano le condizioni si getta tutto alle ortiche, di cosa si ci lamenta poi? Anche per questo, quello che sta accadendo in Fontanot S.p.A., rischia di determinare un grave precedente per l’intero sistema economico territoriale.

FILLEA CGIL – FILCA CISL – FENEAL-UIL territoriali e regionali chiedono diriconsiderare la decisione, indicendo un’asta pubblica per la vendita del complesso con tutti i dipendenti, facendo appello alle imprese che avevano manifestato interesse a farsi avanti/ Mentre prosegue lo stato di agitazione sindacale dei dipendenti di Fontanot S.p.A., ieri si è tenuta l’assemblea sindacale che ha chiesto di proseguire il percorso di mobilitazione per scongiurare ilicenziamenti. Le Organizzazioni Sindacali territoriali chiederanno inoltre un incontro al Giudicedelegato.

Il giorno 31 gennaio dalle ore 10 i lavoratori si riuniranno in presidio davanti alla sede dell’impresa Fontanot S.p.A. in via P.P. Pasolini 6 a Cerasolo, per sostenere le ragioni del lavoro di fronte a ciò che potrebbe determinare un danno all’interesse generale.