L’appartamento si trova al terzo piano del civico 74 di via Gambalunga, non molto lontano dal pieno centro storico di Rimini. Lì dentro, fino a pochi giorni fa, vivevano il 50enne Gioacchino Leonardi e sua moglie, la 48enne di origine moldava Svetlana Ghenciu. Lui non aveva un lavoro fisso, lei invece faceva la cuoca in un panificio che si trova a due passi da casa e che raggiungeva tutti i giorni a piedi o in bicicletta.
L’omicidio-suicidio si è consumato nello scorso fine settimana in circostanze che gli investigatori stanno accertando. La drammatica scoperta si deve al figlio della coppia, un ragazzino di 16 anni che aveva passato il sabato e la domenica dalla fidanzata. Rientrato a casa, già insospettito che al telefono non rispondesse nessuno, ha trovato i cadaveri nella camera da letto, con accanto una pistola regolarmente detenuta dall’uomo, l’arma dell’increscioso fatto di sangue.
Secondo quanto trapela, in una cortina di silenzio rigorosa e comprensibile, sarebbe stato l’uomo prima a fare fuoco contro la donna e poi a rivolgere l’arma contro se stesso. Ignoti i motivi, curioso il particolare che nessuno tra i condomini della palazzina abbia udito gli spari. La Procura ha stabilito l’autopsia sui due corpi, prassi normale in casi come questi.
(nella foto la palazzina di via Gambalunga all'interno della quale sono stati trovati i corpi senza vita della coppia)