Nella serata di mercoledì 16 giugno, gli agenti della Polizia locale di Rimini sono stati impegnati in uno specifico servizio territoriale, orientato alla sicurezza urbana e al presidio dei luoghi della città. Sono state tre in tutto le squadre che hanno operato in un'unica azione di controllo, coordinata e diversificata in più ambiti. C’erano infatti agenti in abiti civili della squadra Giudiziaria, quelli in uniforme della sicurezza stradale e gli esperti di polizia amministrativa. Un pattuglione di 12 agenti in cui erano presenti anche 2 unità cinofile con i cani addestrati all’ordine pubblico e alla ricerca di sostanze stupefacenti.
È iniziato infatti dal mercato coperto e dalle vie circostanti la verifica e l’allontanamento di alcune situazioni critiche, per poi proseguire a Marina centro dove - a partire da via Vespucci - gli agenti della Polizia Locale hanno sorpreso 5 uomini intenti a proporre il gioco delle tre palline. Identificati, sono stati tutti multati con la sanzione prevista dal regolamento comunale di 1000 euro. Le pattuglie poi si sono spostare gradualmente lungo i viali delle Regine fino al confine con il Comune di Riccione, effettuando anche controlli alla circolazione stradale, notificando alcune violazioni al codice della strada sulle norme di comportamento e allontanando alcuni commercianti abusivi che effettuavano la vendita itinerante in zona. Un’azione capillare, estesa in tutoli territorio da nord a sud, che ha portato anche al fermo di 12 donne sorprese nell'esercizio di meretricio in strada tutte identificate e multate come prevede il regolamento comunale con la sanzione di 200 euro ciascuna.
In seconda serata la squadra si è dedicata al controllo dei parchi e delle strutture abbandonate occupare abusivamente. Dal parco Murri fino a Villa Ombrosa a San Giuliano e anche l’Hotel delle Nazioni dove la perlustrazione, fatta con le unità cinofile, ha sorpreso 4 persone che si erano sistemate negli spazi interni della struttura. Tutte denunciate come prevede il codice penale per “invasione di edifici e terreni” (art. 633 c.p.). Sulle strutture, i cui accessi sono stati forzati, è in corso adesso la procedura per il coinvolgimento dei rispettivi proprietari finalizzato al ripristino immediato delle chiusure per impedire future intrusioni.