I giudici della Corte d’assise d’appello di Firenze, dopo due ore di camera di consiglio, sono giunti alla conclusione che a uccidere Guerrina Piscaglia, fu padre Gratien Alabi. Per l’accusa e per i giudici, Padre Gratien avrebbe ucciso la donna lo stesso giorno in cui scomparve da casa. Il movente sarebbe stato la paura di uno scandalo, a seguito di una relazione sentimentale tra i due. In primo grado il 24 Ottobre del 2016, era stato condannato a 27 anni, pena che hanno però ridotto a 25 anni di reclusione per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
"Questa è una giustizia razzista, sono vittima del razzismo. Se fossi stato italiano, non mi avrebbero condannato. Ho fiducia nella Cassazione, spero che la verità finalmente verrà a galla", ha detto il sacerdote congolese subito dopo la lettura della sentenza.
Al momento Padre Gratien sta scontando gli arresti domiciliari in convento con il braccialetto elettronico.