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Cronaca 13:16 | 17/11/2017 - Rimini

Piano anti corruzione del Comune

E’ di ieri l’approvazione alla Camera della legge sul “Whistleblowing” che riguarda la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. Un elemento che già rientra nelle pratiche che il Comune di Rimini ha inserito nel suo piano anticorruzione, il piano (predisposto ai sensi del comma 8 dell’art. 1 della Legge 190/2012 e sulla base del Piano Nazionale Anticorruzione approvato da Anac con propria delibera n. 72 del 11/09/2013) che prende in esame il complesso dell’attività gestita dal Comune ed evidenzia le azioni e le misure di prevenzione e contrasto dell’illegalità che sono già in atto o che ci si impegna ad attuare. Un piano che si sta concretizzando attraverso interventi specifici che mirano a evitare comportamenti illeciti nella pubblica amministrazione attraverso non solo il controllo, ma soprattutto favorendo la trasparenza dei processi amministrativi.

Tra le azioni più recenti realizzate in attuazione del piano nella parte relativa al comportamento richiesto ai dipendenti, c’è la sostituzione delle macchine timbratrici per la rilevazione delle presenze, strumenti che consentono di tracciare in tempo reale i movimenti e le eventuali assenze dei dipendenti, garantendo così la possibilità di definire un quadro preciso della situazione lavorativa in maniera immediata e facilitando le conseguenti verifiche.  I terminali acquistati sono inoltre dotati di tecnologia ‘biometrica’, sono cioè predisposti per un controllo attraverso il rilevamento delle impronte digitali, una ulteriore possibilità di verifica che potrà essere introdotta in un secondo momento se il quadro legislativo nazionale lo consentirà e se dovesse essere necessario.

Altro punto chiave del piano anticorruzione la digitalizzazione e informatizzazione degli atti, per favorire la trasparenza e il controllo delle procedure. Anche in questo senso l’Amministrazione sta procedendo come da programma, con la digitalizzazione delle procedura di gara per l’affidamento degli appalti, un modo per standardizzare e rendere completamente omogenei  le procedure in tutte le sue fasi, dalla presentazione della domanda all’affidamento, riducendo così il rischio di eventuali anomalie. La prima gara pubblica gestita dal Comune in maniera ‘digitalizzata’ è quella attualmente in corso per l’affidamento del servizio di digitalizzazione degli archivi dello Sportello Unico per l’edilizia. Tali procedure, interamente digitalizzate, gestiscono il rapporto tra uffici dell'amministrazione e partecipanti alla gara tramite la piattaforma informatica, sicché vengono evitati contatti diretti e personali tra le ditte ed i funzionari dell'Ente nella delicata fase di gara e, soprattutto, ogni contatto (quale, ad esempio, richieste di chiarimenti ed informazioni) viene tracciato.

Sempre in questa prospettiva, l’Amministrazione ha avviato un controllo e una registrazione di tutti gli accessi del pubblico a quegli uffici più esposti al rischio, ad esempio quelli che sono interessati da appalti e gare o quelli che si occupano dei contributi pubblici. Tracciare il flusso di presenze di pubblico, registrando nome di chi si reca all’ufficio, quanto tempo si trattiene e il motivo per cui ci si rivolge, consente di accertare se ci sono movimenti insoliti, come persone che frequentano certi uffici con troppa assiduità e verificarne il motivo.

 

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