E’ stato oggetto di atti vandalici il cantiere con cui il Comune di Rimini sta realizzando l’intervento di riqualificazione Tiberio 4 – Porto antico. Nella notte ignoti si sono introdotti nell’area recintata all’altezza della banchina portuale lato Pirinela e questa mattina, alla riapertura del cantiere, gli operai della ditta esecutrice hanno constatato che sono stati asportati, previo smontaggio, alcuni componenti del ponteggio e la rete ombreggiante di rivestimento. Quello di quest’oggi è solo l’ultimo degli episodi che sono accaduti nel mese di luglio, quando furono rimossi gli elementi di protezione ai fori su via Bastioni con l'apposizione di striscioni con ingiurie, e in agosto quando è stata abbattuta una recinzione di cantiere e rimossa la protezione dell'alloggio della targa lapidea. Nel mese di settembre poi era stata sottratta una segnaletica di divieto. Fatti che hanno convinto l’amministrazione comunale nella decisione di sporgere denuncia contro ignoti nei prossimi giorni.
In merito a un intervento del comitato Ponte di Tiberio, apparso su alcuni siti d'informazione locali, il settore Lavori Pubblici del comune di Rimini precisa:
“I lavori in oggetto sono realizzati in piena e coerente linea con il progetto approvato dall'Amministrazione Comunale e autorizzato da tutti gli enti competenti. I lavori sono periodicamente presidiati e sorvegliati dalla Soprintendenza Archeologia e Belle Arti, su ogni fase esecutiva dall'inizio del cantiere fino ad oggi. Tutta la documentazione tecnica, completa di ogni parere, nulla osta, autorizzazione rilasciata, è stata già trasmessa ai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio di Bologna, nell'ambito della indagine avviata dalla Procura su esposto di privati. I tecnici comunali si sono resi disponibili ad ogni ulteriore verifica e controllo. Per quanto riguarda la demolizione di una modesta porzione di muratura lato mare, in elevazione dalla quota della pavimentazione stradale, richiamata nel citato articolo, trattasi di un parapetto murario realizzato a metà degli anni '70 (nell'ambito del più ampio progetto Viganò) privo di qualsiasi valore storico e testimoniato tra l'altro dalla presenza di una trave di cemento armato che segna proprio la separazione tra il tratto di muro storico sottostante (non oggetto di intervento) e la porzione superiore totalmente ricostruita (oggetto dell'intervento). Infine, è attività ordinaria di controllo e di molta importanza, durante l'esecuzione di lavori pubblici, rilevare sul posto misurazioni, effettuare verifiche e rilievi accurati e approfonditi, affinché possa essere assicurata la corrispondenza tra quanto realizzato e progettato, come dispongono anche le normative vigenti. Ciò a garanzia della corretta esecuzione, a regola d'arte, delle opere”.