Picchiata e segregata dal marito per 8 anni

Peggio non si può stare. E lei per otto lunghi anni ha dovuto sottostare alle angherie e ai soprusi cui il marito l'ha sottoposta. C'è voluta una segnalazione del padre della donna, arrivata dal Marocco da dove proviene lei e da dove ha scritto il suo genitore. Nessuno si era mai accorto di nulla. Per otto anni tutto è passato sotto silenzio. I vicini? I parenti? Possibile che una situazione così drammatica sia rimasta secretata per tanto tempo? Le domande, ora che la notizia si è diffusa, si rincorrono. In questa storia avvilente la protagonista purtroppo è ancora una donna, 35 anni, marocchina, segregata in casa dal marito e picchiata quasi quotidianamente. Senza soldi, senza poter uscire a fare la spesa, senza permesso di soggiorno, senza poter andare a scuola di italiano o a imparare a leggere o a scrivere in arabo, la sua lingua d'origine. E il suo aguzzino la controllava utilizzando  tre telecamere a circuito chiuso fatte installare all'ingresso della casa. Chi l'ha trattata in questo modo avrebbe meritato quantomeno l'arresto ed invece il 51enne connazionale della vittima se l'è cavata oltremodo bene:  non potrà più avvicinarsi alla moglie e ai figli per più di un chilometro, come stabilito dal gip del Tribunale di Rimini dopo l'indagine dei carabinieri coordinati dal pm Davide Ercolani. La donna è stata liberata dalla sua condizione grazie all'intervento dei carabinieri di Santarcangelo che qualche mese fa hanno bussato alla sua porta, dopo aver ricevuto una mail di denuncia dall'anziano padre della donna.