Facciamo volentieri da sponda alle considerazioni espresse poco fa dalla pagina facebook "Salviamo il fratino a Rimini e a Riccione". Le condividiamo, facendole nostre e rimanendo basiti per quello che c'è scritto e che vi proponiamo.
"MASSACRATI DAI CANI, 9 pulli su 10 nati a Rimini e Riccione vengono uccisi dopo pochi giorni di vita dai cani lasciati liberi in spiaggia dai loro padroni nonostante la chiarissima ma poco rispettata ordinanza. Non serve neanche lo sforzo congiunto dei volontari di AsOER, ENPA, FareAmbiente, Legambiente, WWF, KRONOS, Fondazione Cetacea, l'aiuto del Corpo Carabinieri Forestali, Guardie Giurate Venatorie, a fermare il massacro di questa specie in via di estinzione.
AMMINISTRAZIONI, dove siete? CANI IN SPIAGGIA A SCORRIBANDARE A TUTTE LE ORE!
Tra gravi minacce personali ai volontari da parte di alcuni padroni di cani andiamo avanti dalla mattina alla sera facendo la conta dei pulli persi. Nei vari giri di sorveglianza abbiamo constatato che anche la notte i possessori dei cani li lasciano correre liberi in spiaggia.
Manca l'informazione, manca l'educazione, manca il buon senso... noi siamo stremati le energie ed il tempo libero diminuisce ogni giorno sempre di più, ma lui grida aiuto!
IL FRATINO E' IN ESTINZIONE, LA SPECIE E' IN EMERGENZA!
Nella foto potete vedere un pullo al terzo giorno di vita, è fragile e vulnerabile".
Non servono commenti, non servono appelli. E' tutto chiaro. Ma come è possibile che tutto ciò possa essere accettato? A cosa servono le campagne di informazione e di sensibilizzazione se poi, all'atto pratico, chi dovrebbe garantire l'esistenza di questa specie, nulla può di fronte alla barbarie e all'indifferenza?
(Foto Cristian Montevecchi)