A 50 anni dalla legge che in Italia istituì i consultori familiari (29 luglio 1975 n. 405 “Istituzione dei consultori familiari”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 27 agosto 1975, n. 227), servizi di base a tutela della salute della donna, del bambino, della coppia e della famiglia, le associazioni Rompi il Silenzio Aps e Coordinamento Donne Rimini Odv fanno il punto della situazione organizzando il convegno “Consultori ieri, oggi… e domani?” che si terrà venerdì 6 dicembre dalle 9.30 alle 17.30 al Palazzo del Turismo di Rimini, piazzale Fellini, ingresso libero.
Figli di una fase storica caratterizzata da una profonda e radicale trasformazione socio-culturale, e frutto della mobilitazione dei movimenti femministi, i consultori familiari sono stati una grande conquista per l’Italia. La loro realizzazione ha introdotto principi innovativi per l’epoca ma che ancora oggi li rendono orientati alla prevenzione e alla promozione della salute con un approccio multidisciplinare e integrato: dalla contraccezione all’accompagnamento alla nascita, dall’accesso allo spazio giovani al percorso per l’interruzione volontaria di gravidanza, dalla consulenza psicologica a quella sessuologica.
Ma – ci chiediamo – 50 anni dopo è ancora integro lo spirito originario? Che cosa offrono oggi i consultori familiari? Sono sufficienti? Quali le richieste degli utenti? E soprattutto, quale il futuro di un servizio così importante per cittadine e cittadini, primo vero servizio sociosanitario di prossimità?
Secondo i dati forniti a ottobre 2024 dalla Cgil (Area stato sociale e diritti), nel 2021 a livello nazionale risultano 1.871 consultori familiari pubblici, 1.078 in meno rispetto ai 2.949 necessari a garantire il livello standard di un consultorio ogni 20mila abitanti che viene garantito in sole tre Regioni: Valle d’Aosta, Emilia-Romagna e Umbria. In media c’è un consultorio ogni 32mila abitanti con profonde differenze tra le regioni: si passa da un bacino di 12mila abitanti per consultorio in Valle d’Aosta a 49mila in provincia di Trento, a 48mila in Molise fino a 66mila abitanti in Lombardia. E nell’ultima indagine dell’Istituto Superiore di Sanità risulta un generale sottodimensionamento del personale.
Cosa fare dunque per tutelare un tale, prezioso patrimonio di esperienze e competenze?
Qualche risposta potrà venire dal convegno che si apre alle 9.30 con l’iscrizione dei partecipanti, a cui seguono alle 10 i saluti istituzionali di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, e di Ivonne Zoffoli, direttrice Struttura semplice e responsabile dei Presidi di Santarcangelo di Romagna e Novafeltria ASL Romagna. Alle 10.15 la presentazione della giornata e l’avvio dei lavori.
La sessione mattutina inizia alle 10.30 con l’introduzione al convegno di Elvira Ariano e con l’approfondimento (ore 10.45) “Una storia importante. Alla vigilia dei 50 anni dalla legge 405/1975 sull’istituzione dei consultori famigliari”, relazioni di Vilma Bastianini, Daniela Daniele, Agnese Marchetti, Teresa Trappoli.
Alle 11.45 il microfono passa a Fatima Farina che interviene sul tema “Chi decide per me? La salute riproduttiva nella cornice degli autoritarismi”.
A seguire (ore 12.30) la discussione e alle 13 la pausa pranzo.
I lavori del convegno riprendono alle 14. La prima parte della sessione pomeridiana è dedicata all’approfondimento “Dalla 194 a oggi. Aspetti legislativi”.
Si comincia con i contributi di Cristina Cecchini, Giuditta Pini, Elena Scalcon su “Accesso ai consultori e tutela del diritto alla salute sessuale e riproduttiva: nuove e vecchie sfide”.
Alle 15 si continua con Silvana Agatone, Gina Ancora, Elisabetta Pillai, Monica Gambuti e Claudia Sarti che intervengono su “La situazione attuale alla luce del nuovo articolo 44-quinquies del decreto legge 2 marzo 2024, n. 19”.
Alle 16.15 Monica Gambuti apre lo “Spazio giovani” e alle 16.45 Federica Di Martino interviene su “L’attivismo sui social: Ivg, ho abortito e sto benissimo”.
Con “Prospettive future” (ore 17.15) Elvira Ariano, Vera Bessone, Giada Lami e Laura Viola danno il via al dibattito. Conclusione lavori ore 18.
Il convegno fa parte del programma del Comune di Rimini “Donne coraggio” promosso in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ed è realizzato grazie al bando della Regione Emilia-Romagna “Caleidoscopio”.