Un provvedimento di natura preventiva quella della sorveglianza speciale per due anni emessa a carico di un riminese, di 40 anni, che si è reso responsabile di maltrattamenti in famiglia e stalking, nei confronti della moglie e del loro figlio minore. Si tratta della prima a Rimini, e di una delle prime misure in Italia. L'uomo è stato anche sottoposto a obbligo di soggiorno nel comune di Rimini.
Gli episodi di maltrattamenti sarebbero iniziati nel 2017 e in diverse occasioni l’uomo avrebbe minacciato di morte la moglie, dalla quale si stava separando. Nonostante la donna avesse abbandonato la casa familiare, l’uomo non rassegnandosi alla fine della relazione sentimentale, più volte avrebbe pedinato la donna, molestandola e minacciandola di morte, fino ad essere nuovamente arrestato per stalking. Con il provvedimento emesso dal Tribunale di Bologna che ha condiviso le argomentazioni e le richieste del Questore di Rimini, oltre alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, all’uomo è stato imposto il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati abitualmente dalla ex moglie e dai figli.
La misura di prevenzione, in questi casi, è adeguata e necessaria, anche in presenza di una contestuale misura cautelare. La misura di prevenzione, infatti, proprio perché discende da una pericolosità specifica e tipizzata, incide, principalmente e in modo peculiare, sulla libertà di circolazione, e non, se pure con varie gradazioni, sulla libertà personale.
Si tratta di una differenza di genere. La misura di prevenzione non può essere considerata una sovrapposizione o una duplicazione rispetto al trattamento cautelare, tanto è vero che non è vincolata a termini di fase, ma è autonomamente ancorata a quel tipo di pericolosità che l'ha legittimata. Essa quindi va oltre le vicende processuali legate alla cognizione, e assicura un controllo e una tutela duraturi nel tempo.