Ieri pomeriggio arriva la segnalazione di un 22enne ucraino, che dichiarava di trovarsi all’interno di una banca diin via Roma angolo via Dante e che all’esterno della stessa c’era un soggetto, poi identificato per D.B., 26enne napoletano, che aveva tentato di rapinarlo minacciandolo. Il giovane ucraino ha spiegato ai poliziotti che verso le ore 15.00 aveva incontrato il D.B. poco prima alla fermata 23 a Miramare, nei pressi del Parco Murri e questi lo aveva costretto a salire sull’autobus 11 per recarsi presso l’istituto bancario di via Roma, al fine di effettuare un prelievo di denaro che gli avrebbe successivamente consegnato, minacciandolo di morte se non l’avesse fatto mimando il gesto di tagliargli la gola.
La vittima ha raccontato ai poliziotti intervenuti che lo stesso individuo in data 23 Luglio 2020 verso le ore 23.30, lo aveva avvicinato chiedendogli dei soldi, ma alla risposta di non averne, questi gli puntava un coltellino al fianco e, minacciandolo, lo costringeva a recarsi presso l’istituto bancario per effettuare un prelievo di denaro.
Sentendosi ormai al sicuro il giovane ucraino ha iniziato a raccontare agli equipaggi che quella sera, giunto allo sportello bancomat sotto minaccia di un coltellino svizzero, il D.B. gli strappava dalle mani il portacarte ed inserendo la tessera nel bancomat lo minacciava chiedendo di fornirgli i codici per effettuare il prelievo di contanti.
Il 22enne, spaventato ma lucido, gli forniva i codici sbagliati sino a che la carta non si bloccava dopo il terzo inserimento del codice PIN errato.
A questo punto, volendo a tutti i costi il denaro, il D.B. costringeva la vittima ad attendere l’apertura della Banca fino alle ore 09.00, obbligandolo ad entrare per effettuare il prelievo di euro 600, trattenendosi prima i telefoni, in modo che lo stesso non potesse avvertire le forze dell’Ordine. Una volta all’interno dell’istituto, la vittima, intimorita dal 26enne napoletano, chiedeva di poter sbloccare le carte, ma il dipendente riferiva di non poterlo fare nelle immediatezze, pertanto non sarebbe stato possibile alcun prelievo di contante. L’ucraino, uscito dalla banca riferiva il tutto al suo aguzzino, che, capendo di non poter avere soldi si allontanava portando con sé i due telefoni cellulari, la carta bancomat e la carta di credito ricaricabile. Purtroppo però il giovane non poteva immaginare che quella non sarebbe stata l’ultima volta che vedeva il D.B. I due si sono infatti reincontrati ieri verso le ore 15.00, nei pressi del parco Murri a Miramare, vicino alla fermata dell’autobus. Pochi istanti sono bastati perché i due si riconoscessero e perché il ragazzo fosse costretto di nuovo a recarsi presso l’istituto bancario sotto la minaccia di essere ‘’scannato’’. Per tutto il tragitto, anche sull’autobus, il D.B., in presenza anche di altre persone terrorizzava la vittima dicendogli che lo avrebbe ammazzato tagliandogli la gola se non avesse effettuato il prelievo contante. Grazie alla descrizione fornita da uno dei poliziotti della sala operativa ai colleghi che si stavano recando presso la banca, gli equipaggi intervenuti riuscivano a bloccare quest’ultimo che alla vista delle Volanti tentava di allontanarsi rapidamente correndo in direzione della stazione. I poliziotti, dopo averlo inseguito a piedi, lo bloccavano in piazzale Cesare Battisti.
Il malvivente è stato dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto, essendovi il concreto pericolo che lo stesso possa darsi alla fuga e quindi sottrarsi facilmente alla giustizia. Lo stesso risulta infatti privo di alcun documento di identificazione, e pur essendo residente a Napoli, di fatto è soggiornante nel Comune di Rimini senza fissa dimora, vivendo di espedienti in quanto privo di mezzi di sostentamento, e per tale motivo potrebbe reiterare il reato. Il D.B. ha a proprio carico precedenti di Polizia specifici, infatti risulta essere stato denunciato per rapina, a marzo 2019, a Napoli. Ha altri precedenti per ricettazione, furto aggravato, produzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed anche segnalazioni amministrative per inosservanza della normativa Covid.