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Cronaca 11:57 | 01/09/2024 - Romagna

Riceviamo e pubblichiamo da un gruppo di genitori alunni Istituto Comprensivo A. Battelli di Novafeltria

1 settembre 2024 - Si intensifica la bufera all’Istituto comprensivo Battelli di Novafeltria: reclamo formale dei genitori contro le Delibere sulla "Settimana Corta". Gravi irregolarità procedurali.

I genitori che, in data odierna (1° settembre), hanno trasmesso via PEC il reclamo contro le presunte

delibere n. 115, 116 e 124, dopo aver letto l'intervento della Dirigente Di Rella nei confronti

dell'amministrazione comunale di Novafeltria, pubblicato sul Registro Elettronico, desiderano esprimere

quanto segue:

- Esprimiamo la nostra piena solidarietà al sindaco Zanchini, al vicesindaco Vannoni e all'intera

amministrazione comunale di Novafeltria, vittime di un attacco sconsiderato da parte della Dirigente

Scolastica uscente.

- Rivolgiamo il nostro più sincero benvenuto alla nuova Dirigente Scolastica, Teresa Cipriani.

- Esprimiamo profondo rammarico per il coinvolgimento della Dirigente Cipriani, ancora prima che assuma

pienamente le sue funzioni, in un conflitto che non può essere in alcun modo attribuito a sue responsabilità.

- Confidiamo fermamente che, a partire da settembre, l'Istituto Comprensivo A. Battelli di Novafeltria possa

inaugurare una nuova stagione caratterizzata da legalità, correttezza, trasparenza, ascolto, dialogo

costruttivo, razionalità e buon senso nelle decisioni della comunità scolastica e nelle relazioni fra tutte le sue

componenti.

In merito alla nota della Dirigente Scolastica Di Rella del 31 agosto, riteniamo opportuno precisare quanto

segue:

La presentazione di una raccolta firme e di un reclamo ex DPR 275/99 è stata possibile a settembre,

nonostante le delibere siano state approvate a giugno e luglio, solo perché l'Istituto scolastico non ha

ancora adempiuto all'obbligo legale di pubblicare integralmente il contenuto delle delibere entro otto giorni

dalla loro approvazione. L'articolo 10 delle preleggi e lo stesso DPR 275/99 stabiliscono chiaramente che

l'esecutività di leggi, regolamenti e delibere scolastiche è vincolata alla loro pubblicazione integrale. Nel

caso delle delibere scolastiche, la pubblicazione all'albo online del contenuto integrale degli atti è l'unica

garanzia legale della loro conoscibilità e della possibilità di ricorrere a rimedi amministrativi o giudiziari.

La Dirigente Scolastica uscente Di Rella ha preferito aggirare questo obbligo diffondendo note e circolari

contenenti solo estratti delle delibere. Riteniamo che tale condotta non assolva l'obbligo legale di

pubblicazione integrale, tanto più che, nel caso della delibera del Consiglio d’Istituto n. 124, il testopubblicato in estratto nella nota della Dirigente del 26 luglio non risulta conforme alla proposta messa ai

voti dalla Presidente Giorgetti e approvata a maggioranza.

Il fatto che una delibera presenti ben sedici spunti di contestazione, tutti incentrati sulla legittimità e non sul

merito, non è casuale e coinvolge moralmente la responsabilità della Dirigente uscente, forse ancor più di

quella formale del Consiglio d’Istituto. La mancata trasparenza, evidenziata dalla non pubblicazione del

verbale delle consultazioni e delle ultime tre delibere approvate, rende necessario che il reclamo venga

esaminato da un Consiglio d’Istituto assistito da una Dirigente Scolastica nuova e imparziale, condizione che

garantisce maggiore terzietà e correttezza nell'esame del merito del ricorso. Tuttavia, questa garanzia non

sarebbe stata necessaria se l'Istituto Comprensivo avesse rispettato gli obblighi di pubblicazione.

Riteniamo inoltre irrispettoso delle prerogative degli organi collegiali il fatto che la Dirigente Scolastica

uscente abbia incluso come primo argomento del terzo punto all'ordine del giorno del Collegio dei Docenti

del 2 settembre la presa d'atto di decisioni relative alla "Definizione tempo scuola e organizzazione oraria

per plessi". Queste decisioni avrebbero dovuto attendere il previo parere o la proposta del Collegio dei

Docenti. Poiché tali decisioni non sono state pubblicate all'albo online e non sono direttamente conoscibili,

non possono, ai sensi delle norme vigenti, essere esecutive né oggetto di una presa d'atto del Collegio.

Non è accettabile che delle delibere siano sottratte alla possibilità di ricorso amministrativo e giudiziario

attraverso la mancata pubblicazione del loro contenuto integrale, e che, in presenza di incertezze sulla loro

legittimità e contenuto, siano sottoposte alla presa d’atto del Collegio. È per questa ragione che ci risolviamo

a proporre un formale reclamo contro una delibera il cui contenuto non è ancora accessibile.

Le delibere contestate, indipendentemente dal loro contenuto effettivo, rimangono illegittime per la

tempistica della loro approvazione. Incidendo su materie di competenza del PTOF, ed essendo i termini per

la sua approvazione abbondantemente scaduti, le delibere stesse non avrebbero potuto essere approvate a

giugno e luglio, tanto più in assenza della condizione di sostenibilità per il sistema dei trasporti locali

prevista dal PTOF.

La controversia con il Comune di Novafeltria non si sarebbe mai creata se l'Istituto Comprensivo avesse

rispettato i termini previsti dalla normativa vigente. Pertanto, riteniamo che accogliere la richiesta del

Comune di procrastinare di un anno l'esecutività della delibera n. 124, pur non risolvendo tutti i vizi che

rileviamo, sia l'unico modo per salvare, almeno sotto il profilo della tempistica seguita, la legittimità della

delibera stessa.

Riteniamo altresì irresponsabile rispondere a una Pubblica Amministrazione messa in difficoltà

nell'organizzare i trasporti a causa di una delibera tardiva e non pubblicata all'albo, affermando che il

problema dell'organizzazione dei trasporti è esclusivamente suo e non deve ricadere sulla scuola né incidere

sui processi decisionali della scuola.Se una famiglia abita a Perticara, o in un'altra frazione di Novafeltria, o in un altro comune, e il figlio, uscito

da scuola dopo otto ore di lezione senza servizio mensa, senza un refettorio dove consumare il pasto, senza

un accordo con il Comune per la fornitura di pasti caldi, e senza un tempo mensa previsto, non ha a

disposizione una corriera che lo riporti a casa in tempi ragionevoli, il problema non è solo di quella famiglia

o del Comune, ma anche della scuola. Se la scuola, per esimersi dal problema, fa firmare surrettiziamente ai

genitori, sul modello di adesione alla settimana corta, una liberatoria sulla sorveglianza del ragazzo fino a

quando non sale sulla corriera, la responsabilità ricade anche su chi ha predisposto tale modello.

L'esistenza di strutture e servizi adeguati non è una questione di merito, ma di legittimità, poiché la

normativa vigente prevede espressamente tale condizione per l'attivazione di giornate scolastiche a tempo

pieno, prolungato, e, secondo l'interpretazione del Ministero, anche potenziato.

Questi e altri quindici punti di legittimità sono stati sollevati nel reclamo e, se necessario, saranno inseriti in

un imminente ricorso. Confidiamo comunque che sia l’ultima volta che i genitori debbano contestare delle

delibere senza conoscerne pienamente il contenuto.

Riteniamo questa situazione inaccettabile.

Gruppo di genitori alunni Istituto Comprensivo A. Battelli di Novafeltria

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