Premessa: da quando è iniziata la pandemia, a prescindere da chi ci crede o meno, ho letto articoli di giornali locali e nazionali, post su piattaforme social dove gli imprenditori turistici, dai bagnini agli albergatori, passando per ristoratori e bar, giustamente, gridavano a gran voce il loro malessere per i pochi denari ricevuti, quando arrivavano, come ristori a fondo perduto o come prestiti agevolati e che tutto sommato i dipendenti erano riprotetti con la cig covid, poca o molta che sia, io direi spessissimo poca perché se fai dei contratti da fame poi la cig è da fame… Inoltre tutti, o quasi, chiedono l’azzeramento delle tasse, la possibilità di piazzare tavolini all’esterno e non pagare l’occupazione suolo pubblico e avere altre agevolazioni, che in questo frangente sono giuste e sacrosante, a mio parere, ma passata la fase pandemica bisogna ritornare alla normalità, e non avere le cosiddette occupazioni di natura selvaggia.
Veniamo a noi, ci metto come sempre la faccia e quello che segue sono esperienze di natura personale tutte, come sempre, documentabili.
Nella mia vita professionale negli ultimi 10 anni ho fatto il consulente, p.iva, e ho lavorato anche con contratti a tempo determinato e a chiamata nel settore alberghiero, tutto regolarmente dichiarato e pagato una marea di tasse. Noi consulenti abbiamo ricevuto dallo stato 2 tranche da 600 euro e 1.000 euro a fondo perduto, io pertanto dall’aprile 2020 aprile all’aprile 2021 ho avuto un totale di 2.200 euro, una miseria. Mi sono arrangiato con lavori tutti regolarmente sotto contratto in altri settori.
Ebbene sono stato chiamato da 3 hotel (2 tre stelle e 1 quattro stelle), i cui titolari conoscendo la mia professionalità mi volevano con loro. Io nei colloqui non parlo mai di prezzo, ma quest’anno, memore di un’esperienza negativa dello scorso anno, ho messo in chiaro due cose:
a- Orario di lavoro dalle 23.00 alle 07.00, con possibilità in caso di necessità di fare qualche ora in più senza nulla a pretendere;
b- Avere almeno 1 notte di riposo a settimana, da concordare di volta in volta secondo le esigenze dell’hotel.
Ebbene il risultato è che gli orari di lavoro sono dalle 22.00 alle 07/08.00, nessun giorno di riposo, ferie e riposi maturati che non venivano neanche liquidati a fine contratto, ma il contratto era di 136 ore mensili, facendo figurare le maggiorazioni dovute per legge, il lavoro notturno dovuto per legge e decurtandomi l’addizionale irpef comunale e le altre imposte per un totale netto pari a 1.500 euro mensili, oppure in un caso 1.600 netti, ma se facevo il riposo, mi toglievano 100 euro dalla busta per darne 60 al sostituto.
Facciamo due conti: l’orario per legge è pari a 176 ore mensili, che li puoi fare o su 6 giorni settimanali con un giorno di riposo oppure su 5 giorni settimanali con due giorni di riposo, ai quali si sommano tutte le altre voci sia di maggiorazioni che di tassazione per avere uno stipendio netto di 1.800 euro mensili. Questa sarebbe la busta paga per legge, quindi o 8 ore a notte per 5 giorni, oppure 6,40 per 6 giorni.
Ma loro fanno figurare altro chiedendoti di fare 9 ore a notte (tanto 2 ore le passi a guardare la tv o a leggere il giornale), con tutte le solite cose che chiedono ad un portiere di notte, nessun riposo, perché poi alla fine ti dicono che diventi uno di “famiglia”. Addirittura in un hotel l’orario era dalle 21.00 alle 08.00 senza riposi a 1.500 netti al mese, dovevi fare anche il barman dalle 21.00 alle 00.00 Quindi alla fine lavori per 270 ore mensili contro le 176 e sei tu che ti paghi lo stipendio e anzi gli dai pure dei soldi, in senso figurativo. In un caso ho fatto la domanda: ma essendo uno di famiglia a fine stagione dividiamo gli utili? L’ho spiazzato e salutato cordialmente.
Tutti a Rimini sanno benissimo che la situazione è questa, ma i famosi “imprenditori”, fanno meglio a lamentarsi che non trovano personale perché la gente prende il Reddito di Cittadinanza. Io in 10 anni di questa attività, di cui 7 lavorati per 2 hotel 4 stelle ed era tutto perfetto, negli ultimi 2 anni per un hotel 4 stelle e lo scorso anno per un grosso gruppo locale dove ho avuto questa tristissima esperienza, quest’anno non avevo e non ho nessuna intenzione di farmi sfruttare da gente che continua a vendere i soggiorni a prezzo pieno, a fare i loro utili e se ne fregano del personale. Mi chiedo dove sono i paladini dei ristori? Non tutti sono così, sia chiaro. Ma per esperienze dirette e per i tanti servizi andati in onda su Report e le Iene questo è l’andazzo. Parlano di riqualificare e riformare l’offerta turistica, dovrebbero prima riqualificare e riformare la classe imprenditoriale, se si può chiamarla così, non solo a Rimini e dintorni.
Per quelli che pensano che visto il momento di difficoltà bisogna restare uniti e aiutarci a vicenda, io sono anche disponibile ma solo se vedo che gli utili calano, e non aumentano. Per non parlare delle cameriere ai piani, lì poi è il delirio totale.
Tutto quello che ho scritto posso dimostrarlo in qualunque sede, con buste paghe e foto delle marcature delle entrate ed uscite in servizio.
Leonardo C. Pistillo