Sono in vacanza nel Salento, terra di Puglia, che mi abbraccia come viaggiatore e dove il mare è stupendo. Ho scelto di alloggiare, ospite dell’amica Marina, bravissima in cucina, all’interno perché preferisco i paesi alle località della costa. Qui l’ospite è sacro, come da noi, avvicino i salentini ai romagnoli di una volta: sorrisi, ospitalità, valori veri tramandati da genitori e nonni. E’ una terra ospitale da sempre. Il paese, Veglie, a 10 km. da Torre Lapillo, mi accoglie circondato dal barocco leccese. Un grande e bello spettacolo, che si unisce e si allarga alla vicina Gallipoli e a quella chicca di Nardò. In questa realtà uno dei paesi simbolo è Leverano, con un centro storico autentico, bellissimo, con Torre federiciana che serviva, come tutte le torri, a difendersi dalle scorribande dei pirati saraceni.
A Leverano c’è la mia cantina preferita, “La Vecchia Torre”, dove eccelle il Rosè, originario del Salento grazie all’opera di Leone De Castris. Cantine e privati puntano molto sul primitivo e sulla malvasia: qui si bevono solo vini salentini e non è come in Romagna dove invece si beve di tutto. Lo stesso per il cibo, si privilegia la cucina mediterranea di grande spessore, il meglio della nostra storia, dei nostri popoli, della nostra cultura e delle nostre tradizioni. C’è una Grecia Salentina che si conserva in tutte le sue componenti: mare, cibo, sole, pace, chiese barocche del 500. E poi l’accoglienza e l’ospitalità: passeggi e ti imbatti negli anziani, tutti con la mascherina, molto più bravi di noi. Attenti e rispettosi. Ti salutano per primi, ti sorridono quasi a dimostrare l’orgoglio che hanno della loro terra e della loro ospitalità.
Vengo volentieri in vacanza qui. Mi ritempra corpo e anima. E’ un piacere.
PS. Qui l’Inno d’Italia si canta con la mano sul cuore.
Rurali sempre"
Enrico Santini