Il coro acquista ogni giorno voci nuove. Oggi quella, autorevolissima, di Fabrizio Vagnini, presidente provinciale di Confesercenti, il quale esprime la propria netta contrarietà all'aumento della tariffa sui rifiuti del 2,9% per il 2018 deciso dall'amministrazione riminese. “La giustificazione di dover colmare quanto non è stato versato dai 'furbetti' - dice Vagnini - va contro due principi per noi fondamentali. Primo, non si possono penalizzare gli operatori che sono in regola ed hanno sempre pagato tutto, chiedendo a loro di condividere l'onere delle cifre evase dagli altri. Secondo, come categorie economiche, non vogliamo essere coinvolti dall'amministrazione comunale a corrente alternata, solo a seconda del bisogno”.
“Atersir prevede un costo per la Tari oltre 41 milioni di euro e comprendiamo che il Comune deve raggiungere quella cifra – commenta Vagnini -. Ma non si possono far ricadere i costi dell'evasione su chi paga regolarmente. Fra gli evasori è minima la parte di coloro che si trovano in difficoltà e non riescono a versare la tariffa. Gran parte dei furbetti sono società che inquinano il nostro tessuto economico e la qualità della nostra offerta. Società che nascono e scompaiono nel giro di una stagione dopo avere gestito 3-4 strutture alberghiere o altre attività, praticano prezzi al ribasso, non pagano il personale e naturalmente nemmeno le tasse. Si tratta di una presenza destabilizzante per il territorio, ed occorre trovare ogni metodo per perseguire questi soggetti”.
Cronaca
15:11 | 29/12/2017 - Riccione