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Cronaca 15:45 | 16/03/2018 - Rimini

Salasso Tari, anche Confesercenti contro il Comune

Il coro acquista ogni giorno voci nuove. Oggi quella, autorevolissima, di Fabrizio Vagnini, presidente provinciale di Confesercenti, il quale esprime la propria netta contrarietà all'aumento della tariffa sui rifiuti del 2,9% per il 2018 deciso dall'amministrazione riminese. “La giustificazione di dover colmare quanto non è stato versato dai 'furbetti' - dice Vagnini - va contro due principi per noi fondamentali. Primo, non si possono penalizzare gli operatori che sono in regola ed hanno sempre pagato tutto, chiedendo a loro di condividere l'onere delle cifre evase dagli altri. Secondo, come categorie economiche, non vogliamo essere coinvolti dall'amministrazione comunale a corrente alternata, solo a seconda del bisogno”.
“Atersir prevede un costo per la Tari oltre 41 milioni di euro e comprendiamo che il Comune deve raggiungere quella cifra – commenta Vagnini -. Ma non si possono far ricadere i costi dell'evasione su chi paga regolarmente. Fra gli evasori è minima la parte di coloro che si trovano in difficoltà e non riescono a versare la tariffa. Gran parte dei furbetti sono società che inquinano il nostro tessuto economico e la qualità della nostra offerta. Società che nascono e scompaiono nel giro di una stagione dopo avere gestito 3-4 strutture alberghiere o altre attività, praticano prezzi al ribasso, non pagano il personale e naturalmente nemmeno le tasse. Si tratta di una presenza destabilizzante per il territorio, ed occorre trovare ogni metodo per perseguire questi soggetti”.