È in onda su Food Network, canale 33 del digitale terrestre, la puntata del programma televisivo “Locande del cuore” dedicato all’osteria La Sangiovesa di Santarcangelo. Il programma nasce da un’idea di Massimo Borgnis che ha trasformato in un format televisivo una rubrica del settimanale “Chi” del quale è direttore, nella quale si raccontano alcuni locali storici italiani, scelti per la loro tradizione, la forte identità e la capacità di essere il crocevia di tante strade del territorio che li circonda.
La puntata diventa quindi un racconto che mette in fila, anzi, in tavola, artigiani, paesaggi, memoria e filiera produttiva proprio come è successo a La Sangiovesa. I piatti simbolo dell’osteria sono stati il pretesto per raccontare l’identità della Romagna e una delle sue valli più belle, la Valmarecchia. “Il mare Adriatico è a due passi, ma è culturalmente lontano, la nostra tradizione è quella di una cucina di terra. Santarcangelo è stato storicamente il mercato della Valmarecchia che è diventata, non a caso, la casa della nostra tenuta agricola, la Tenuta Saiano.”, le parole di Massimiliano Mussoni, cuoco de La Sangiovesa, disegnano un paesaggio di colline che è l’anima del locale e che ispira tutte le scelte della cucina.
“Siamo ormai un classico, fedeli alla tradizione, ma sempre impegnati ad esprimerla ad un livello altissimo. Siamo popolari, tradizionali e forse per questo rivoluzionari”, Cristina Maggioli gioca con l’idea di tradizione, troppe volte relegata a semplice memoria del passato.
“La scelta della Sangiovesa non è stata casuale - spiega Massimo Borgnis - perché rappresenta perfettamente l’idea che sta alla base del programma. È una realtà fortemente radicata nel territorio, ubicata in un edificio storico e propone una cucina non soltanto legata alla tradizione, ma anche a una filiera produttiva cortissima. Qui, come spiegato in trasmissione, il ‘chilometro zero’ diventa il ‘centimetro zero’ visto che i prodotti o vengono dalla azienda agricola della famiglia proprietaria della Sangiovesa oppure da produttori vicini scelti con cura. Infine dagli arredi, al menù fino al servizio alla Sangiovesa si respira un’aria di ‘romagnolità’ senza compromessi, ma declinata in modo moderno con il dinamismo tipico di questa terra”.