Comincia il percorso di valorizzazione del Trecento riminese e dei tesori artistici conservati nel museo della Città “Luigi Tonini”. La commissione consultiva per la valorizzazione della Scuola Riminese del Trecento, istituita nella primavera scorsa dalla Giunta Comunale, ha individuato l’architetto di Firenze Lorenzo Greppi per la realizzazione del progetto di rinnovamento del percorso museale dedicato ad uno dei periodi di massimo rilievo culturale e artistico della storia della città. Un rinnovamento, dopo oltre vent’anni dalla realizzazione del primo allestimento, stimolato anche dall’esposizione temporanea all’interno del PART dell’affresco del Giudizio Universale - possibile grazie ad una convenzione con la Diocesi proprietaria dell’opera - e in vista del ricollocamento dell’affresco nella sua sede originaria, negli spazi rivisitati del Museo della Città.
Il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore alla cultura Giampiero Piscaglia hanno accompagnato l’architetto Greppi per un sopralluogo alle sale del Museo della Città interessate dal progetto. Una visita che poi è proseguita ai diversi spazi culturali della città, con cui il Museo della città dialogherà in una relazione sempre più stretta.
“Il Trecento riminese rappresenta un tassello fondamentale del polo museale diffuso – ha commentato il sindaco Andrea Gnassi – è parte di un percorso di trasformazione di Rimini che vede il ‘museo’ rompere gli schemi ed estendersi in città, dall’epoca romana con Rimini Caput Viarum all’ottocento del Teatro Galli, passando per il Quattrocento Malatestiano, con capolavoro di Giovanni Bellini, il Seicento di Cagnacci, Centino e Guercino, fino al contemporaneo di Gruau, del Part e del Fellini Museum”.
“L’obiettivo – sottolinea l’assessore Giampiero Piscaglia - è di ripensare la sezione dedicata al Trecento valorizzando le opere e mettendole in relazione con gli altri capolavori presenti a Rimini e nel territorio. Si è pensato di realizzare un allestimento più ‘contemporaneo’, nei percorsi, nell’ordinamento e negli apparati comunicativi, per nuove modalità di fruizione, alla luce delle più attuali indicazioni della museologia e della museografia. L’obiettivo è quello creare una narrazione in cui fare emergere il particolare rilievo storico e artistico del Trecento riminese, una ‘isola di eccellenza’ al pari del periodo malatestiano e del Seicento. È anche l’occasione per dare la giusta valorizzazione al Giudizio Universale, quando tornerà al Museo dopo l’esposizione temporanea al Part”.
Il progetto di valorizzazione del Trecento riminese darà poi il via a una completa rimodulazione, con lo stesso segno, di tutti gli spazi e dei percorsi di visita del Museo, con una diversa collocazione delle opere d’arte e l'utilizzo di nuove modalità di fruizione, supportate anche da tecnologie immersive e interattive. Il progetto è co-finanziato dal Mibac coinvolto con risorse pari a 250 mila euro.