Niente più proroghe. Da domani, i genitori che non hanno presentato alle scuole la certificazione originale sulle vaccinazioni dei figli, vanno incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, che arrivano fino all'esclusione da scuola per i nidi e quelle dell'infanzia. Da domani mattina, per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, verrà dunque applicato quanto previsto dalla legge. Questo significa che nei nidi e nelle scuole dell’infanzia i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare.
Scadeva il 10 marzo il termine per assolvere all’obbligo vaccinale per le famiglie che – pur ancora non in regola - si erano avvalse (entro il 10 settembre) della possibilità di sottoscrivere l’impegno di chiedere all’ASL un appuntamento per iniziare l’iter ed assolvere all’adempimento dell’obbligo vaccinale. Essendo il 10 marzo giorno festivo, per i servizi comunali il termine è stato prorogato al primo giorno lavorativo, ovvero per tutta la giornata di oggi.
All’inizio dell’anno scolastico erano un centinaio i bimbi non in regola iscritti agli asili e alle scuole di infanzia del Comune di Rimini. Sfruttando le diverse scadenze e modalità per assolvere l’obbligo, la maggior parte di questi cento hanno assolto all’obbligo vaccinale, rimanendo, alla data di ieri, solamente 28 quelli ancora non in regola. Nello specifico si tratta di 23 iscritti non in regola alle scuole di infanzia (su 1.200 iscritti) e 5 ai nidi (su un totale di 490 iscritti).
Il Comune di Rimini ha già preparato una lettera in cui si informa che, visto che l’inizio dell’iter vaccinale costituisce requisito per continuare a frequentare, fino alla fine dell’anno scolastico o del calendario annuale, i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, si è provvederà a segnalare (da domani mattina) all’ASL competente e che a far data dal ricevimento della presente il minore non potrà più frequentare la scuola/il nido d’infanzia.
Gli alunni per i quali non è stata presenta la documentazione richiesta dalla legge, non potranno dunque più frequentare nidi e scuole dell’infanzia, mentre i genitori saranno segnalati all’Ausl e alla Procura.