Il Comune di Rimini ha finanziato l'acquisto di due nuove case dell'acqua che verranno collocate in due aree in fase di predisposizione in via Marecchiese (incrocio con via Montese, in zona Spadarolo) e via Apollonia a Torre Pedrera. La realizzazione e l’installazione sarà a cura di Adriatica Acque, società che gestisce le sorgenti urbane presenti nel territorio comunale, mentre la società Romagna Acque contribuisce con un finanziamento del 50% dell'importo complessivo, che è pari a 30mila euro.
Le due nuove case si aggiungono alle otto postazioni già distribuite sul territorio comunale, comprendendo anche l’ultima inaugurata nel luglio scorso, la casa dell’acqua Fortech che si trova nella stazione di servizio in via Coriano 223, sino a quelle che, dalla loro attivazione nel 2011 in poi, sono state installate al Parco Cervi (via Roma), in via Lagomaggio, in via Montescudo/Via Bidente, via Baroni a Viserba, Parco Rodari a Santa Giustina, via Parigi a Miramare e in via Euterpe.
Punti di riferimento sempre più apprezzati dai cittadini e che erogano una media di mille litri di acqua fresca al giorno. Dal 2011 ad oggi il servizio di promozione della rete idrica ha consentito di erogare più di 20milioni di litri di acqua attraverso le Case dell’acqua, un numero complessivo importante, che ha portato ad un ‘risparmio’ potenziale di oltre 13 milioni e mezzo di bottiglie di plastica da un litro e mezzo evitate, che quindi non sono arrivate nei cassonetti della raccolta differenziata, evitandone lo smaltimento e l’impatto sull’ambiente.
“Tutte le case dell’acqua danno un grande contributo all’ambiente – sottolinea l’assessora alla transizione ecologica Anna Montini – per questo il Comune di Rimini intende proseguire nella politica di promozione dei temi di sostenibilità ambientale e di utilità dell'acqua pubblica attraverso azioni concrete come la presenza sempre più capillare delle strutture di erogazione dell'acqua pubblica, incentivando al contempo la partecipazione dei cittadini per la riduzione dei rifiuti e l'inquinamento prodotto dalla produzione e smaltimento della plastica e il relativo trasporto dell'acqua minerale presso la grande distribuzione. Le sorgenti urbane a chilometro zero, così come i 49 erogatori di acqua installati negli ultimi due anni nelle scuole medie e superiori e in alcune palestre annesse, rappresentano un passo avanti nella salvaguardia dell’ambiente e possono essere uno stimolo per adottare comportamenti virtuosi per tutelare una risorsa primaria come l’acqua”.