La storia raccontata ieri anche dal nostro giornale, di una ragazza appena sedicenne violentata da due uomini che vivono a Rimini ha pure altri risvolti. In una fase delicata della ricostruzioe dei fatti, la stessa non ha saputo dare indicazioni per tentare di identificare i violentatori. Mentre appare dalla prosecuzione delle indagini, che la minore avesse concordato per una somma di denaro, più qualche canna, un incontro. Il tutto sarebbe partito da un contatto sul profilo Instagram della giovane. Ma quando la stessa è giunta all'appuntamento ha cambiato idea e deciso di non partecipare e proseguire nella rischiosa avventura. A quel punto i due uomini, invece, l’avrebbero convinta a salire sulla propria vettura a consumare cannabis. Una volta persa coscienza e conoscenza per via dello stupefacente, gli stessi avrebbero portata la minore in un campo, abusando entrambi di lei.
Quindi la chiamata al 112 della ragazza ancora in stato confusionale, in una strada della città, senza ricordi precisi e molto vaghi. Poi come raccontato ieri gli accertamenti medici effettuati in ospedale. Queste analisi avrebbero confermato il sospetto di un duplice abuso. Ecco perché la Procura locale, ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per violenza sessuale di gruppo pluriaggravata nei confronti di minorenne e con l'aggiunta nel capo di imputazione della cessione di sostanze stupefacenti. Attraverso l’analisi sul cellulare della ragazzina, i carabinieri sono convinti di risalire al nome e alle facce del duetto che poche notti fa l’avrebbero costretta ad avere il rapporto non conscenziente. Gli inquirenti, stanno cercando di verificare se si tratti di un caso isolato di baby-prostitute, cosa che potrebbe anche esistere, tutte in vetrina sui social, oppure di un fenomeno più esteso e articolato.
Il legale della famiglia della ragazza, ha parlato di problemi della minorenne dovuto ad rapporto morboso con i social. In passato, infatti, la stessa trascorreva intere giornate sullo schermo del cellulare. Pare che la stessa fosse entrata per alcuni mesi in terapia, questo al fine di smantellare mentalmente una dipendenza così forte dal "digitale". Purtroppo al momento pare che questo lavoro di recupero non abbia sortito effetto.