Segnalare un problema e sentirsi rispondere che non è il caso di risolverlo. Un cittadino, nonché consigliere comunale (forse ha il torto di essere all’opposizione) segnala all’amministrazione comunale di Santarcangelo una situazione di oggettiva difficoltà per tanti e per il bene cittadino ma non se ne fa nulla.
E’ successo lo scorso 2 novembre a Barnaba Borghini (Un Bene in Comune) il quale ha chiesto al Comune di intervenire per individuare un rimedio all’abbondante guano lasciato dai piccioni come sempre in grande quantità sotto il campanone. Borghini si è fatto prtavoce di lamentele arrivate dai residenti i quali segnalavano anche carcasse in putrefazione e sporcizia su terrazzi e cornicioni della abitazioni, sulle auto, sui marciapiedi, sulle aree verdi e sulla Pieve di San Michele Arcangelo che, dice Borghini “ corre il rischio di essere rovinata dagli escrementi, i quali oltre che corrosivi, possono intasare le grondaie con conseguenti gravi danni immaginabili”.
“Non solo i piccioni sporcano, imbrattano e sono rumorosi – ha detto Borghini - ma anche sono portatori di oltre 60 tra infezioni e malattie trasmesse direttamente o indirettamente all’uomo. Nella lettera che ho scritto, riconoscendo comunque gli sforzi fatti dall’Amministrazione negli anni per contenere il proliferare delle colonie quali distribuzione di mangime sterilizzante ed installazione sui monumenti principali di dissuasori - si proponeva l’adozione di un metodo a impatto ambientale zero, utilizzato anche da altri comuni dell’Emilia, denominato “bird control”, consistente nell’utilizzo della falconeria ai fini non della soppressione degli animali, bensì dell’allontanamento dei volatili dalla città”.
Come detto, l’Amministrazione comunale ha risposto picche ritenendo il metodo consigliato “antieconomico ed adatto a “spazi circoscritti come una pista aeroportuale”
“Mi è stato poi ricordato che “è tuttora vigente l’Ordinanza n. 60 del 25/10/2013 che disponeva misure precise di contrasto ai colombi urbani, e che vieta espressamente di alimentare i colombi”. Ordinanza che prevedeva anche multe da 50 a 500 €. Sono passati 7 anni e chi se lo può ricordare?! ....non c’era neppure il Sindaco in quel periodo, ma il Commissario… La conclusione contenuta nella risposta dell’Amministrazione è stata: “Pur comprendendo quindi le ragioni del disagio espresso, al momento non ci è possibile fare di più”.
Dato che non è possibile fare di più per allontanare i “colombi urbani”, bisogna almeno risolvere il problema igienico-sanitario pulendo il guano e disinfettando periodicamente almeno i marciapiedi nei pressi della biblioteca dove giocano i bambini della scuola Pascucci”.