È stato tratto in arresto a Rimini dalla Polizia di Stato, in flagranza di reato, un cittadinoalbanese di 24 anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività ha permesso anche di identificare un altro soggetto albanese di 35 anni, coinvolto nella gestione dello spaccio di stupefacenti unitamente al connazionale, che è stato deferito nelle ore immediatamente successive alla Procura della Repubblica di Rimini.
L’indagine si è sviluppata con l’acquisizione info-investigativa della Squadra Mobile sulla presenza di una piazza di spaccio di cocaina a Marina centro gestita da due cittadini albanesi. L’area è quotidianamente monitorata dal personale della Questura di Rimini, con l’implementazione dei controlli e del numero di pattuglie presenti sul territorio, al fine di evitare recrudescenze di fenomeni criminosi come lo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare nel periodo estivo.
In questo senso, infatti, dopo diversi giorni di appostamenti, gli investigatori della Squadra Mobile hanno trovato numerosi riscontri a carico dei due cittadini albanesi, che, parlando costantemente al telefono tra loro per avvisarsi di eventuali controlli e muovendosi nel traffico a bordo di uno scooter, mantenevano un modus operandi finalizzato ad eludere i tentativi di investigazione delle forze dell’ordine.
Tuttavia, gli operatori avevano già individuato il luogo in cui gli indagati potessero detenere lo stupefacente destinato poi ad essere spacciato su strada e, nel pomeriggio di giovedì, hanno individuato e fermato uno dei due, trovandolo in possesso di 4 dosi di cocaina. All’interno dell’appartamento che aveva affittato a Rimini sono stati trovati complessivamente circa 180 grammi di cocaina, una parte dei quali già suddivise in 72 dosi pronte per essere cedute, oltre a materiale da confezionamento e 5200 euro, che sono stati sequestrati.
In una stanza dell’appartamento è stato anche trovato il documento di un altro soggetto albanese, che, tuttavia, non era presente al momento del controllo. Nella mattinata successiva, a seguito di un lungo appostamento, l’uomo è stato fermato mentre rientrava a casa ed accompagnato in Questura per gli accertamenti di rito. A lui è stata attribuita la paternità dei soldi e di una parte della sostanza stupefacente e, conseguentemente, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rimini.
Il suo connazionale arrestato, invece, è stato tradotto presso la casa circondariale di Rimini e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per la convalida dell’arresto.