Una pattuglia della Squadra volanti della Questura è stata chiamata in via Simbeni, a Rimini, in quanto un cittadino aveva segnalato che un uomo, da un appartamento vicino, aveva sparato ad un piccione e che il povero animale era caduto innanzi al portone d’ingresso quasi colpendo una donna in transito. Erano circa due mesi che regolarmente un uomo sparava ai piccioni che si posano sui tetti e sui balconi degli stabili della via. Individuato l’appartamento, gli agenti si facevano aprire, entrando con le dovute cautele all’interno dello stabile occupato da una persona di sesso maschile che faceva comunque accomodare i poliziotti al suo interno. Una volta entrati i poliziotti notavano immediatamente la presenza di una carabina appoggiata all’intelaiatura della porta finestra e di una pistola appoggiata sul tavolino esterno. Alla richiesta di dare conto di quelle armi, l’uomo rispondeva che erano ad aria compressa, ammettendo di essere lui lo sparatore perché i piccioni sono soliti imbrattare con il guano la ringhiera ed il pavimento del balcone. Aggiungeva inoltre di essere un ufficiale dell’Esercito e di avere la qualifica di Direttore di Tiro e per questo, faceva intendere, i colpi sparati non avrebbero potuto rappresentare un pericolo per le persone ma solo per i piccioni. In realtà ufficiale dell'Esercito lo era stato solo durante il servizio militare. Tutto il materiale veniva posto sotto sequestro e l'uomo denunciato per i reati di usurpazione di titoli ed onori, furto venatorio e getto pericoloso di cose nonché per una serie di illeciti previsti dalla normativa sulla caccia.
Cronaca
14:54 | 16/02/2018 - Rimini