C’è Manuele che, con la sua incrollabile dedizione ed energia, ha superato le difficoltà diventando una parte integrante del team di un noto albergo di Marina Centro grazie al suo spiccato spirito di accoglienza che permette a tutti i clienti di sentirsi a casa, letteralmente. Talento delle inflessioni, Michele padroneggia quasi alla perfezione ogni dialetto dello Stivale, cosa che gli permette di interagire con la clientela usando la loro stessa cadenza, entrando così in immediata sintonia con loro.
E poi c’è Matteo, che ora lavora nella cantina di un ristorante dell’entroterra. E una cosa è certa: se gli si chiede la gradazione di una bottiglia di vino, lui, sicuramente, grazie alla sua impeccabile precisione, non la sbaglierà mai.
Oppure Filippo che ha coniato il motto di tutta la cooperativa Il Millepiedi. “dagli un’altra chance!”. Una frase semplice, quanto potente, che aveva pronunciato come incoraggiamento al suo gruppo, quando a maggio dello scorso anno, l’appezzamento di terra dove lavoravano era stato completamente devastato dall’alluvione, con ben 42 centimetri di acqua che affossavano il campo.
Sono solo alcune delle belle storie di determinazione e perseveranza che si celato dietro al progetto del distretto di Rimini "Spazio verde inclusivo" recentemente riaffidato tramite un’istruttoria pubblica alla cooperativa Il Millepiedi con un contributo complessivo di 70 mila euro.
Spazio Verde Inclusivo, come dice il nome, si compone di tre dimensioni: la terra, l’integrazione e la comunità. Un vero e proprio luogo di incontro e di relazioni in cui persone diversamente abili, agricoltori, educatori e cittadini si prendono cura di un appezzamento di terra da coltivare e gestire in modo produttivo. Un teamwork che permette ai partecipanti - tutti seguiti dal servizio disabili del comune di Rimini - di prendere parte a un’esperienza di gruppo stimolante e in mezzo alla natura, quale opportunità di crescita personale, di formazione e di acquisizione di competenze professionali e sociali.
Il progetto, in particolare, è realizzato in un’area agricola di 4 mila metri quadrati per un totale di 45 orti da coltivare che rappresentanto per le ragazze e i ragazzi un veicoli per mettersi in gioco, così da potenziare le proprie abilità e competenze legate al mondo del lavoro come il rispetto degli orari, la divisione dei compiti, l’assunzione di responsabilità, ma soprattutto il lavoro di squadra e la collaborazione con i colleghi, grazie anche al coinvolgimento dei minori che risiedono nelle comunità di accoglienza del territorio gestite dagli enti partner del progetto. Attraverso attività di giardinaggio, orticoltura e frutticoltura svolte in gruppo, i partecipanti, inoltre, si rapportano costantemente con gli anziani, gli educatori, gli psicologi professionisti e gli operatori agricoli coinvolti, all’insegna di un dialogo intergenerazionale funzionale alla trasmissione degli insegnamenti e a uno scambio del sapere.
“Favorire l’inserimento lavorativo delle persone con fragilità è uno dei pilastri delle politiche della nostra amministrazione, e il progetto Spazio Verde Inclusivo ne è un esempio tangibile, non solo per le attività in sè, ma anche per quello che queste possono significare per i partecipanti in prospettiva - spiega l’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini e Presidente del Distretto socio-sanitario di Rimini, Kristian Gianfreda –. Un’iniziativa che fa parte delle attività dei piani di zona del distretto e che rappresenta un esempio virtuoso della nostra visione dell’assistenza sociale, la quale ruota attorno a concetti cardine quali la sviluppo dell’autonomia individuale e la lotta alla solitudine. La persona deve essere sempre messa nelle condizioni di poter esprimere sé stessa e le sue potenzialità, cosa che non può prescindere da una sua partecipazione alla vita del territorio e della comunità”.
“Spazio Verde Inclusivo attraverso lo straordinario lavoro di squadra di cui si fa interprete, è l'ennesima dimostrazione della professionalità espressa dal terzo settore riminese: una porta d’ingresso per tante storie di rinascita, come dimostrano le testimonianze di Manuele, Michele e Filippo”, conclude l’assessore Gianfreda.