Inizieranno lunedì i lavori per l’ampliamento del progetto “Spazi sicuri all’aperto” anche sull’arenile riminese. Si tratta di una serie di iniziative, realizzate in collaborazione tra l'ASL della Romagna (Spoke autismo – NPIA di Rimini) e il Comune di Rimini, per dare la possibilità di accesso, naturalmente contingentato e coordinato, ad uno spazio aperto ma recintato per bimbi con autismo e le loro famiglie. In questa primavera era già partito il progetto nel campo “Don Pippo” di via Santa Cristina 22, da lunedì inizieranno i lavori di preparazione nel tratto di spiaggia prospiciente la ex colonia Bolognese, immediatamente a ridosso il bagno dell’Aeronautica Militare. I beneficiari, in entrambi i casi, sono le famiglie di minori con un disturbo dello spettro autistico e difficoltà comportamentali correlate, in continuità con i progetti psico-educativi, vista la difficoltà di gestione prolungata dei minori in contesto domestico a causa della condizione clinica e per evitare l’insorgere e l’acutizzarsi di gravi comportamenti problematici. "Il progetto - dichiara Gloria Lisi (nella foto), assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini - nasce per alleviare le condizioni di disagio che hanno colpito con particolare intensità queste famiglie in condizioni di maggiori fragilità, in conseguenza della serie di ordinanze volte al contenimento dell'emergenza sanitaria. Le attività fanno riferimento alle nuove opportunità date dalle normative legate all’emergenza sanitaria, tra cui quella che prevede la possibilità di convertire a esigenze superiori di sicurezza e tutela della salute. prestazioni e servizi normalmente utilizzati ad altri scopi".
Di cosa si tratta? Dell’ampliamento degli spazi sicuri all’aperto con una una porzione di arenile libero da concessioni già rilasciate. Uno spazio che potrà essere utilizzato per 120 giorni anche per le attività educative che vedono il coinvolgimento di bambini disabili della fascia 0-6 ed il rispettivo insegnante/educatore di sostegno. Attività per cui è concessa anche la possibilità di installare un gazebo per le attività di servizio. L’area non sarà recintata e verranno apposti esclusivamente leggeri manufatti intesi a fornire indicazione del perimetro entro cui si svolgono le attività.
"Un lento ritorno alla normalità - conclude la Lisi - passa dalla possibilità di poter usufruire di spazi all’aperto protetti e sicuri, a partire da chi, in un quadro globale di sofferenza, sta indubbiamente più soffrendo di altri. La felice esperienza del campo di “Don Pippo” portata avanti insieme alle associazioni dei famigliari ci ha convinto della bontà del percorso intrapreso e, una volta concretizzata la possibilità di convertire temporaneamente un tratto di spiaggia, abbiamo deciso insieme di ampliare e qualificare ulteriormente questa sperimentazione. Con questi bimbi e le loro famiglie, anche simbolicamente, riapriamo la nostra amata spiaggia, sperando di poterla presto tornare a vivere tutti insieme".