Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Riccione, hanno dato esecuzione ad alcuni provvedimenti cautelari emessi dal GIP del Tribunale di Rimini, su richiesta del sostituto procuratore Gengarelli. In particolare, gli uomini dell’Arma hanno notificato due ordinanze di custodia cautelare in carcere, un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari e la misura dell’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria nei confronti di altri 4 indagati, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver fatto parte di una rete dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti. Nei guai tre riminesi di 41, 49 e 54 anni, oltre a un albanese di 24 e due siciliani di 38 e 42 anni.
Le indagini, condotte dai carabinieri della perla dallo scorso febbraio 2020, hanno consentito di accertare che gli indagati, in pieno periodo di lockdown, movimentavano notevoli quantitativi di marijuana, proveniente dall’Albania, destinati alle piazze di spaccio della riviera. In particolare, nel corso delle complesse attività condotte, i carabinieri erano riusciti a monitorare i movimenti di C.L., ritenuto soggetto d’interesse operativo, addivenendo in poco tempo alla ricostruzione del proprio circuito relazionale ed alla conseguente identificazioni di soggetti pregiudicati, gravati da numerosi e specifici precedenti in materia di sostanze stupefacenti. Da lì, sono stati condotti numerosi servizi di osservazione e pedinamento, che hanno consentito non solo di documentare incontri ed appuntamenti di interesse investigativo tra lo stesso C. e l’altro pregiudicato di spicco D.F., ma anche di procedere al recupero – lo scorso 04 giugno – di più di un kilo e mezzo di marijuana che il C. stava trasportando verso Riccione, dopo averla ricevuta dal D.F. e da M.V. e R.R.. In quella occasione, C. era stato tratto in arresto e condotto presso la casa circondariale di Rimini.
Fino a quel momento, le indagini avevano fatto emergere le posizioni degli altri indagati, i quali, per il successivo spaccio a terzi, erano soliti contattare il C. per l’acquisto di considerevoli quantitativi di stupefacente, attraverso telefonate e messaggi dal contenuto volutamente criptico ed allusivo.
Ancora, lo scorso 15 luglio, i militari avevano tratto in arresto M.V., sorpreso con 6 kg di marijuana all’interno della propria abitazione, certamente favorito nella propria attività di spaccio dalla giovane fidanzata G.D., sua connazionale.
Al termine della notifica dei rispettivi provvedimenti, gli indagati sono stati posti a disposizione dell’Autorità giudiziaria per i rituali interrogatori di garanzia.