I carabinieri della Compagnia di Riccione, al culmine di una articolata attività investigativa, protrattasi per alcune settimane e che ha permesso di documentare diverse decine di furti e rapine avvenuti in Emilia Romagna e nelle Marche, hanno tratto in arresto i componenti di una banda di soggetti di etnia Rom, originari della fascia meridionale della provincia di Roma. Secondo quanto emerso dalle indagini almeno 30 i colpi, tra furti e rapine, tra Romagna e Marche, in particolare nella zona di Cattolica e Urbino. In manette, nell'ambito di quella che è stata chiamata 'Operazione Pandora', sono finiti quattro uomini tra i 24 e i 46 anni, tutti italiani di etnia rom e residenti tra Roma, Aprilia a Zagarolo. La banda era solita assaltare e svuotare villette isolate colpendo in modo rapidissimo (non più di 10 minuti a casa) e arraffando tutto quello che trovavano all'interno delle abitazioni, con una media di 8/10 case depredate al giorno. I carabinieri di Riccione sono riusciti a mettersi sulle loro tracce grazie alla segnalazione di un albergatore di Cattolica. I quattro, infatti, si erano fermati a soggiornare nella struttura ricettiva dell'uomo che si era presto insospettito dei loro movimenti. Grazie a quella 'soffiata', i militari sono riusciti ad intercettarli dopo un colpo appena messo a segno ad Urbino e a bloccarli dopo un inseguimento di oltre 60 km. Ad Acqualagna, infatti, ormai circondati dalle auto dell'Arma, i banditi hanno tentato il tutto per tutto finendo in un campo con la loro auto e riportando alcune ferite. I quattro erano tutti pregiudicati, uno anche per tentato omicidio. Parte della merce rubata nelle scorribande tra Romagna e Marche è stata recuperata dai carabinieri, era nascosta nel bocchettone dell’aria condizionata della Mercedes utilizzata dalla banda per spostarsi e darsi alla fuga.
Cronaca
11:46 | 27/12/2017 - Riccione