Il Consiglio Generale ha approvato quest’oggi all’unanimità il Documento di programmazione dell’attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini per il 2018. Mercoledì anche l’Assemblea dei Soci aveva espresso uguale consenso. Un Documento che riflette la fase di transizione in cui si trova la Fondazione, in attesa di verificare gli esiti dell’operazione di acquisizione di Banca Carim da parte del Gruppo Credit Agricole Cariparma, la cui conclusione è prevista entro la fine del 2017. Gli organi della Fondazione hanno per questo deciso di guardare al prossimo anno con scelte prudenti e responsabili, orientando l’attività a tre settori (“Educazione, formazione, istruzione”, “Volontariato, filantropia, beneficienza”, “Sviluppo locale”) cui saranno destinati 225.000 euro e concentrando l’attenzione e le risorse, in particolare, sul sostegno, attraverso la partecipazione in Uni.Rimini, al Campus universitario, considerato asset strategico per il territorio, e su alcuni interventi a forte valenza sociale. Pur in una stagione in cui è necessario ancora comprendere gli sviluppi ed i risultati dei processi di cambiamento in corso, e con risorse economiche certamente inferiori al passato, la Fondazione conferma il proprio ruolo di servizio alla realtà locale, fortemente radicata in alcuni dei punti che, a diverso titolo, cooperano alla crescita dell’intera area riminese, fra cui, ad esempio, Uni.Rimini, il Piano Strategico di Rimini, il GAL Valli del Conca e del Marecchia, Nuove Idee Nuove Imprese, I-Square.
Se il 2017 è stato l’anno in cui si è gradualmente delineata e formata la soluzione che consentirà la salvaguardia della Cassa di Risparmio, da sempre voce preponderante tra gli attivi della Fondazione, il 2018 sarà invece l’anno, non meno rilevante, del necessario riassetto della Fondazione stessa, dal punto di vista patrimoniale ed economico.
Il sacrificio degli azionisti di Carim - pur a fronte di un’operazione che, a differenza di quelle registrate di recente altrove, non ha recato pregiudizi agli altri stakeholders della Banca, compresi gli obbligazionisti - è sotto gli occhi di tutti. Linda Gemmani, Presidente della Fondazione, lo sottolinea ma si dice anche fiduciosa che “Credit Agricole vorrà porre la giusta attenzione ai soci della Cassa e al nostro ambito locale”. In tal senso, è vivo – e certo non da oggi - l’impegno della Fondazione a seguire l’evolvere del percorso di acquisizione di Carim, rappresentando nelle sedi competenti le esigenze e gli interessi riminesi che è auspicio di tutti possano presto trovare adeguata accoglienza. Peraltro, osserva ancora Gemmani, “l’arrivo di un partner industriale di livello come Credit Agricole costituisce un’importante occasione per l’economia, il tessuto imprenditoriale e l’intero territorio, sia sotto il profilo creditizio e finanziario, sia dal punto di vista dell’apertura a nuove sinergie ed opportunità di crescita”. Dal canto suo, la Fondazione ha davanti a sé un esercizio nel quale dovranno maturare gli elementi e le risposte che consentiranno di delinearne la fisionomia e le prospettive future. Sempre, in ogni caso, con un ruolo di supporto alla comunità civile ed al territorio locale, come è nel suo dna.