Un Vinicio Capossela straripante, una piazza che non è riuscita a contenere il suo pubblico. Il colpo d’occhio di piazzale Ceccarini è di quelli che restano impressi nella memoria cittadina, le parole offerte dal cantautore nel profondo dell’anima. La seconda giornata della Festa della libertà sembra ispirata da un simbolo di Riccione: il “Bosco della pioggia” di Tonino Guerra in piazzale Roma. Le gocce sono scese a “bagnare i pensieri” durante le prove del “concerto bibliopedico”, a metà pomeriggio della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. Quando è tornato il sole di Riccione ed è iniziato lo spettacolo è stato un crescendo di pubblico debordante, parole ispirate e musica straordinaria. “Ho sempre sognato di suonare in viale Ceccarini”, ha esordito Vinicio Capossela, sul palco, davanti a migliaia di persone, insieme alla sua band di musicisti di livello assoluto, presentandosi poi qui a Riccione, città di mare, come “un marinaio di carta: non ho mai avuto una barca ma mi sono sempre appassionato alla letteratura di mare, che è quella che si confronta con il fato, il destino. L’uomo in mare è a repentaglio del fato, dei segni, delle rivelazioni. Come la più terribile attualità ci ricorda, il mare è anche pericolo. L’uomo in mare ha bisogno di soccorso, di salvataggio. Il mare è qualcosa che unisce o che divide, in cui si misura la prova del nostro essere umani, la prova della generosità o della viltà”.
Tre ore di spettacolo tra divertimento e riflessioni necessarie
Per quasi tre ore ha portato a Riccione tutta l’urgenza delle sue canzoni, accompagnando al divertimento le riflessioni necessarie, lasciandosi ispirare dai libri. “Queste canzoni nascono da una realtà, un’attualità che si fa sempre più minacciosa, pericolosa, confusa, piena di disunione. E’ un momento in cui si è lasciati ognuno per sé, una società molto molecolarizzata. Quindi sono canzoni che hanno a che fare con l’attualità, un’attualità che è fatta di una guerra ancora più vicina a noi di altre, che continuano a esserci. Un mondo molto pericoloso, violento. Le emergenze e le urgenze sono tante: sociali, civili, ambientali”. Cantando Staffette in bicicletta, tratta dal suo album Tredici canzoni urgenti, a due giorni dalla Festa della Liberazione (domani, 25 aprile) ha invitato “a raccogliere il testimone” delle donne che hanno fatto la Resistenza “facendo semplicemente quello che è sembrato loro doveroso”. Un impegno urgente in un presente in cui “un giorno sì e un giorno no viene messa in discussione la Costituzione”.
Il concerto bibliopedico, dal titolo “Non ho da offrire che parole”, un evento unico che ha costruito con il Comune di Riccione, è stata una difesa strenua dei libri. “La parola libri si differenzia da liberi per una sola vocale: sono così pericolosi che le dittature li mettono all’indice e li bruciano come primo atto”. Travasando i pensieri dai testi agli spartiti, Capossela ha fatto cantare e ballare il pubblico di piazzale Ceccarini sulle note dei suoi nuovi brani ma anche con alcuni dei suoi successi più grandi, da Ultimo amore a Con una rosa. Infine si è concesso generosamente ai fans che lo hanno atteso fuori al Palazzo del Turismo per dediche su libri e dischi e selfie.
Oggi: storia, memoria e Liberazione
Oggi alle 18 il Palazzo del Turismo di piazzale Ceccarini ospita l’incontro con Carlo Greppi, storico, scrittore e prestigiosa firma di Rai Storia, in dialogo con lo storico Davide Bagnaresi nel talk che porta il titolo del suo ultimo libro, Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo, giunto già alla quinta edizione in un mese e mezzo e in corso di traduzione in diverse lingue. L’opera racconta la storia di Lorenzo Perrone, un muratore piemontese che viveva fuori dal reticolato di Auschwitz III-Monowitz e che si trovò per caso a costruire muri lungo il reticolato. Lì, rischiando la propria vita, aiutò un giovane a sopravvivere al lager: era Primo Levi e lo ricordò nel suo libro Se questo è un uomo. Lorenzo si occupò del suo giovane amico come un padre e tra i due nacque un’amicizia profonda e straordinaria.
L’incontro con Carlo Greppi sarà anche l’occasione per trattare temi legati alla memoria e alla Liberazione, un anticipo delle celebrazioni e iniziative in programma per la festa nazionale della Repubblica Italiana a ricordo della fine del nazifascismo.
25 aprile: cerimonia di celebrazione per la Liberazione
La Cerimonia di celebrazione del 78° anniversario della Liberazione si apre domani, 25 aprile, in forma solenne. Il programma inizia alle 10 con il ritrovo delle autorità e dei partecipanti all’ingresso della Residenza comunale per raggiungere il monumento dei Caduti di tutte le guerre (viale Vittorio Emanuele II, adiacente ai giardini del Municipio, ore 10:15), dove verrà deposta una corona di alloro, seguita dall’accompagnamento musicale del Corpo Bandistico di Mondaino. Successivamente, il corteo procederà verso viale Ceccarini per portare una seconda corona d’alloro alla statua in memoria di Salvo D’Acquisto. Alle ore 10:30 il seguito proseguirà per raggiungere il giardino del Centro della Pesa (viale Lazio, 10).
La cerimonia si conclude con le musiche a cura degli alunni delle Scuole secondarie di primo grado Geo Cenci sezione musicale di viale Einaudi, seguita dalle letture a cura degli studenti del Liceo Volta - Fellini e del Savioli di Riccione. Nel giardino del Centro della Pesa sarà allestita un’esposizione temporanea dell’opera artistica intitolata Totem della pace di Lorenzo Canducci. (In caso di maltempo la cerimonia si svolgerà presso il Centro della Pesa).
Le celebrazioni dell’anniversario della Liberazione proseguono nel pomeriggio: alle ore 16:00, piazzale Ceccarini ospita il saggio degli allievi della scuola di cultura musicale Musicantiere (associazione nata con l’intento di promuovere la cultura della musica in tutte le forme, divulgando anche gli aspetti storico sociali collegati) dal titolo Canzoni contro la guerra, canzoni di libertà, un concerto di brani rock popolari. La selezione spazia dai pezzi classici della musica italiana, tra cui Generale di Francesco De Gregori e La guerra di Piero di Fabrizio De André, a quelli internazionali come Blowin’in the Wind di Bob Dylan.
Le celebrazioni del 78° anniversario della Liberazione si chiudono con la mise en éspace dell’associazione Il Tassello Mancante, dal titolo Memorìa. Il silenzioso urlo dell’umanità ai tempi del Terzo Reich, alle ore 21 alla Granturismo (ingresso libero).
Memorìa rappresenta le scene di quotidianità e follia durante gli anni della dittatura nazista, l’amplificazione della miseria umana e delle atroci meschinità inflitte in nome di una malsana ideologia, per indurre lo spettatore a riflettere sulle tematiche che trovano terreno fertile in ogni forma di totalitarismo, dalla paura, al tradimento, all’irragionevolezza, soffocando le libertà e manipolando la coscienza di massa. Lo spettacolo assume, dunque, un significato ancora più profondo, nel giorno della festa nazionale della Repubblica Italiana a ricordo della fine del nazifascismo. Il Tassello Mancante - associazione composta da giovani artisti che hanno dato vita a progetti attingendo dalle più svariate espressioni artistiche – indaga sull’umana esistenza per fare cultura, interessare i giovani, ricordare con la lettura scenica di Memorìa che la manipolazione delle idee può ancora riprodursi nella società, soprattutto per non dimenticare.