Arriva in libreria mercoledì 12 maggio “La cena dei coscritti” (Bottega Errante Edizioni), il nuovo romanzo dello scrittore riminese Michele Marziani (nella foto). Dopo “Lo sciamano delle Alpi” (uscito nel 2020, due edizioni), Marziani torna con un romanzo che ha come suggestioni la montagna, l’ambiente, i piccoli borghi, il passare del tempo. Con il suo stile ironico e coinvolgente, ci porta dentro una storia minima e universale allo stesso tempo.
Dal paesino immaginario montano Riva Cannobbia, in Valsesia, sta scomparendo velocemente ogni cosa: il parroco, l’edicola, perfino per andare dal medico o a fare denuncia ai carabinieri ormai è necessario scendere a valle. Però resistono i coscritti di Riva Cannobbia, classe 1942. C’è Pino Capaldi, in arte Pinocchio, che da ragazzo ha imparato a costruire esche artificiali nientemeno che dal finlandese Lauri Rapala in persona. E c’è Joško, a cui la guerra in Bosnia ha strappato una vita da guardapesca sul fiume Una. E poi c’è Gino, il bibliotecario finché in paese c’è stata la biblioteca, con alle spalle qualche sogno di rivoluzione. Loro, i coscritti, che proprio non hanno nessuna intenzione di rassegnarsi a un mondo che li vorrebbe vecchi, fragili e imbottiti di medicine e resistono a dispetto del paese che si spopola e sembra scomparire sotto i loro occhi, perché la montagna non è più quella di un tempo, quella dei pescatori, dei falegnami, dei pastori disposti a passare le estati all’alpeggio. Adesso in montagna vanno solo pochi turisti che alla vecchia osteria preferiscono l’antica trattoria che di antico non ha proprio nulla, cercano i prodotti tipici snobbando i sapori nostrani. Così, quando in nome del progresso le autorità locali promuovono la costruzione di una diga saranno proprio loro, Pino, Joško e Gino a mettere in piedi un’improbabile protesta che ha il sapore di un gioco goliardico in grado di sconvolgere il paese e la valle intera. Ma qual è il prezzo per ristabilire l’ordine? È tutto come appare o c’è qualcosa che non torna? Possono amicizie di una vita distruggersi proprio quando ci si accorge di essere vecchi davvero?
Il silenzio, la solitudine, la montagna rappresentano anche la scelta di vita dell’autore e dell’uomo Marziani, che ha trovato in Valsesia il proprio luogo della scrittura. Lo ha trovato con metodo, con la fortuna di aver potuto girare ovunque. Ha viaggiato per tutta l’Italia come giornalista, prima scrivendo per riviste di pesca sportiva e di ambiente, poi raccontando dei buoni sapori dei territori su giornali, riviste e pubblicazioni varie. Poi ha chiuso con il giornalismo e ha cominciato a frequentare i territori della narrativa. E così, in una piccola valle delle Alpi piemontesi, ha trovato il proprio rifugio.
Michele Marziani è nato nel 1962 a Rimini. In alta Valsesia, dove vive, ha preso spunto per la scrittura del memoir filosofico Il suono della solitudine (Ediciclo). Ha pubblicato diversi romanzi tra i quali La trota ai tempi di Zorro (DeriveApprodi), Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta (Ediciclo), Nel nome di Marco (Ediciclo), La figlia del partigiano O’Connor (Clichy), oltre a ventidue libri di viaggi e antropologia del cibo e del vino. Con Bottega Errante Edizioni ha pubblicato anche “Lo sciamano delle Alpi”.