Dal 23 marzo 2024 con la mostra LRVM - Libera Repubblica Vedova Mazzei di VEDOVAMAZZEI –Simeone Crispino e Stella Scala – a cura di Giacinto Di Pietrantonio, la galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea presenta un progetto espositivo diffuso che, fino al 27 settembre 2024, coinvolge oltre ai suoi spazi, anche quelli della Torre Guaita e della Galleria Nazionale della Repubblica di San Marino.
Dopo il successo di Altana, progetto realizzato con Stefano Arienti e curato da Fabio Cavallucci, che da settembre 2022 a marzo 2023 ha visto l’artista realizzare tre interventi site specific alle pendici del monte Titano, la mostra di VEDOVAMAZZEI è il secondo appuntamento di SM-Art. Sensibilità artistiche dagli anni Novanta, un programma di iniziative promosse da Claudio Poleschi Arte Contemporanea, con un comitato scientifico composto da Fabio Cavallucci, Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese, che ha l’obiettivo di esporre a San Marino alcuni dei più significativi artisti della generazione degli anni Novanta, facendoli dialogare con il territorio e le sue istituzioni.
Grazie all’ospitalità e alla collaborazione della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura e degli Istituti Culturali – Musei di Stato – Galleria Nazionale di San Marino, la mostra – fortemente voluta da Claudio Poleschi e dedicata alla sua memoria – presenta tre distinte sezioni con opere pensate o riadattate agli spazi pubblici della Torre Guaita e della Galleria Nazionale, che vanno a comporre una premessa all’esposizione in galleria.
Alla Torre Guaita, la più antica delle tre rocche che dominano la città, viene installata Appliance, opera composta da una sedia a quattro gambe di cui una poggia su una lampadina accesa: nell’interpretazione degli artisti l’oggetto perde così il suo senso di seduta e assume invece, in una postazione tradizionalmente destinata alla difesa della città, una dinamica metafisica.
Nelle celle della Torre, che furono destinate alle carceri, viene esposta invece l’opera Early Works(Scipione Borghese A) e Early Works (Scipione Borghese B), parte di una serie iniziata da alcuni anni, il cui risultato visivo-formale si traduce in pittura o, come in questo caso, in scultura. Gli artisti hanno trovato il lavoro appropriato per lo spazio, che custodisce anche disegni realizzati da carcerati, disegni “primitivi” che raccontano con intensità il vissuto di quei luoghi. Le sculture in bronzo, (unica opera) che mantengono però l’aspetto di gessi, nascono da disegni realizzati da bambini che hanno provato a riprodurre il ritratto di Gianlorenzo Bernini del cardinale Scipione Borghese, mecenate e collezionista del Seicento romano. L’opera mette in relazione vari livelli di creatività, quella innocente dell’infanzia, quella colpevole e smaliziata dei carcerati, e quella degli artisti stessi.
Alla Galleria Nazionale, che per l’occasione vede rinnovata una parte dell’esposizione della Collezione stabile, troviamo le opere di artisti come James Brown, Shirin Neshat, Marina Busignani Reffi, Emilio Vedova, Enzo Mari, e VEDOVAMAZZEI che presenta “The Map”, un’installazione site specific in cui i guanti tipici delle uniformi sammarinesi accolgono il disegno della mappa di San Marino, la più antica Repubblica del mondo.
Infine, negli spazi della galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea, una mostra antologica presenta opere che raccontano gran parte del percorso artistico del duo.
Il progetto LRVM - Libera Repubblica Vedova Mazzei raccoglie interventi diversi, precisi e meditati, in cui VEDOVAMAZZEI rivisita tecniche e metodi sviluppati nella sua carriera, rilanciando l’interesse degli artisti per lo spazio pubblico, e rinnovando quella tradizione italiana che da sempre vede l’Arte nascere in chiese e in palazzi oltre che nei musei.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testo di Giacinto di Pietrantonio.
VEDOVAMAZZEI
Gli artisti Stella Scala e Simeone Crispino vivono e lavorano a Milano come Vedovamazzei dal 1991. Vedovamazzei sono due artisti complessi, estremamente prolifici, che è impossibile inquadrare in un filone tematico, in una scia formale, in un unico metodo di lavoro. «Quando non sai di chi è il pezzo è di Vedovamazzei», è ormai una frase mitica riferita a questa coppia inseparabile, Stella Scala e Simeone Crispino. La loro ricerca fin dalla prima metà degli anni '90 ha portato l'attenzione sullo spazio del quotidiano e sulle contraddizioni che il mondo globale delle immagini proponeva in quegli anni. Le loro opere non sono soltanto un modo per reagire alla fine delle ideologie celebrando la sospensione del giudizio e adottando uno sguardo ironico verso il mondo, ma anche di stimolare l'immaginazione e la capacità di fare associazioni inaspettate per osservare le cose da punti di vista inediti. Infatti, già la scelta di eliminare il proprio ego fondendosi in una nuova identità artistica gli ha permesso fin da subito di analizzare e concentrarsi sui processi creativi, sulle loro modalità di sviluppo e di condivisione. Il loro è un contributo originale a quella che veniva definita, alla metà degli anni '90, arte relazionale, neo-concettuale e della post produzione, all'interno della quale gli artisti hanno riflettuto sul tema del ready made di matrice duchampiana in modo profondo e anticonvenzionale.
Per maggiori informazioni:
Claudio Poleschi Arte Contemporanea
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