Sabato 11 maggio alle 18 presso la Clinica Merli di Rimini è in programma la vernice della mostra “Corpo Antico” di Giovanni Lombardini. “Corpo Antico” grazie alla preziosa collaborazione con la Clinica Merli prosegue “fuori galleria” in un percorso espositivo dove poter ammirare anche le opere monumentali. La narrazione dell’arte del maestro (già in essere fino al 18 maggio in Galleria Zamagni Arte)prosegue “fuori Galleria” con una serie di opere che fanno parte di un progetto di ricerca e studio costruito da Giovanni Lombardini e Gianluca Zamagni originato da un pensiero che è l’anima di questo percorso. La mostra è inserita nel circuito Open della Biennale del Disegno 2024 ed è visitabile fino al 28 luglio. In occasione della vernice saranno presenti Giovanni Lombardini, Livia Savorelli curatrice della mostra offrirà interessanti chiavi di lettura delle opere. “Corpo Antico” è una mostra con un’identità trasversale che, come sostiene l’artista, contiene “germogli di novità”. Quella di Giovanni Lombardini, artista originario di Coriano, è una narrazione poetica attraverso il colore sfuggente catturato “nel momento” all’apice dell’impatto visivo. “La mia tecnica è più un progetto mentale che grafico e nell’esecuzione non tutti i passaggi sono controllabili. È una tecnica che non prevede l’uso di mezzi canonici del fare pittura come pennelli e tele. Trovata la giusta viscosità del colore che verso sulla tavola di formica, l’inclinazione del polso “muove” e il resto avviene, in modo naturale secondo la legge di gravità, assecondando le proprietà stesse dei materiali. Basta scegliere un punto fermo su cui ruotare, un centro possibile, o forse sarebbe meglio dire un de-centro. La colata non prevede ripensamenti è immediata e deve essere eseguita nel tempo che la densità del colore impone. Questa tecnica non permette di tornare indietro. Osservo attentamente lo scivolamento del colore nel percorso indicato ed è per questo che mi sembra di dipingere più con lo sguardo che con le mani” dichiara Giovani Lombardini. La laccatura finale che l’artista definisce T.S.O. ovvero Trattamento Superficiale Obbligatorio, rende le opere specchianti e profonde: lo spettatore che vi si pone davanti diventa lui stesso parte integrante del quadro.
“Amo la scrittura e le parole, la pittura è la mia personale poesia scritta con il colore”.
Giovanni Lombardini
Il visitatore potrà ammirare le Brine, le Rime, le Pietre Preziose, le Scie, gli Inventari, i Fiori Finti, Corpo antico…Sono i nomi che ho dato alle serie di lavori degli ultimi appropriati alle rappresentazioni oscillanti tra astratto e figurativo e che rappresentano un concetto mai casuale.
Biografia - Giovanni Lombardini è nato nel 1950 a Mulazzano di Coriano (Rimini). Ha compiuto gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, con i docenti Pierpaolo Calzolari, Elio Marchegiani, Concetto Pozzati.
Nel 1972, la sua opera "Scarpe con erba" diventa immagine per il manifesto pubblicato dall’Accademia di Urbino. La presenza materiale delle cose e degli oggetti ha condotto, negli anni ’70, la sua ricerca su binari dichiaratamente poveristi. Dai primi lavori con l’erba
(1971-72), alle scritte e alle stelle di sapone (1973-74), fino alle grandi superfici pittoriche, ottenute per strofinio di petali e fili d’erba su tela. La scelta dei materiali è ricavata da una cognizione sia sulla primarietà dei fenomeni naturali che sulla struttura fenomenica dei comportamenti sensoriali. Dagli anni ’80 la sua ricerca si sposta tendenzialmente su materiali più tecnologici, quindi superfici lucide e non assorbenti, come ad esempio colate di vernici al rame e bronzo su lastre radiografiche vergini (1987). Dal 1993 le opere recenti di Lombardini sono incentrate su luce, colore e riflesso. Nascono dalla scoperta e dall’uso sperimentale di materiali inconsueti: colori mordenti e acrilico lucido trasparente applicati su formica, su tavola o su carta.
La mostra, accompagnata dal catalogo edito da NFC Edizioni, è visitabile fino al 28 luglio presso la Clinica Merli di Rimini in v.le Luigi Settembrini, 17/O.