Oltre 250 persone hanno seguito la diretta streaming con la quale si è aperta ieri sera la rassegna filosofica SFIDE - I FILOSOFI INTERROGANO IL NOSTRO TEMPO. Salvatore Natoli ha introdotto, da par suo, il ciclo di incontri con una intensa lezione ull'antropocene ossia l'età dell'uomo. Ha esordito con una battuta il filosofo: "Merito dell'antropocene se possiamo parlare stasera da remoto anche se poi a questa parola si associa sempre più un dimensione negativa". Con questo termine si indica il fatto che in questa stagione geologica ciò che produce le mutazioni del nostro pianeta non sono i terremoti, l’impatto degli asteroidi, le glaciazioni o qualche eruzione, bensì l’uomo. “L’uomo con le proprie attività ha alterato in maniera significativa i tre quarti delle terre emerse e i due terzi degli oceani, modificando a tal punto il pianeta da determinare la nascita di una nuova epoca”. E l'attuale pandemia da Covid 19 è, a suo modo un allarme, un incidente prodotto dalla discrasia tra la velocità che che noi abbiamo avuto nell'occupare gli spazi prodotti dalla terra e i tempi evolutivi della terra stessa .
Siamo alla vigilia di un'altra speciazione dice Natoli: "le macchine che generano se stesse senza l'intervento dell'uomo: Il cyborg, una specie di macchina vivente che ha una sua vita, una sua riproduzione, un suo linguaggio. Solo con l'intelligenza e la misura, solo accordandoci con natura potremo prolungare la nostra vita sulla terra il più a lungo possibile, per il resto la natura continuerà il suo eterno corso".