Cultura 11:58 | 19/04/2025 - Romagna

Rimini-Palermo, un viaggio nella memoria antimafia per gli studenti dell'Einaudi - Molari 

Diverse le tappe toccate: da via D'Amelio al "bunkerino" fino alle case di Borsellino, Puglisi e Impastato. Un viaggio per promuovere la cultura della legalità. Presente anche l’assessore riminese Francesco Bragagni come rappresentante dell’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata della provincia di Rimini.

Si è concluso con successo il viaggio d'istruzione delle classi terze dell'Istituto Einaudi - Molari di Rimini, svoltosi la scorsa settimana tra Palermo e Cinisi nell'ambito del progetto "Educazione alla Legalità". L'iniziativa ha visto la partecipazione dell'Assessore alla Legalità del Comune di Rimini e rappresentante dell’Osservatorio sulla Criminalità della provincia di Rimini, Francesco Bragagni.

L'obiettivo primario del progetto è promuovere la cultura dei valori civili tra le giovani generazioni, trasmettendo un messaggio di impegno quotidiano nella lotta alla criminalità organizzata. 

La prima tappa del percorso si è svolta in via D'Amelio, luogo della tragica strage in cui persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Qui, gli studenti hanno potuto osservare l'ulivo proveniente da Betlemme, simbolo della memoria collettiva di chi si è battuto contro la mafia. Tra i numerosi ricordi appesi all'albero, spiccavano anche le cartoline con le grafiche della mostra itinerante "Una vita contro la mafia", realizzata dall’Istituto Einaudi Molari in collaborazione con l’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini e il Comune di Rimini, sotto il coordinamento della  professoressa Daniela Gravina.

Successivamente, gli studenti hanno incontrato i volontari del “centro studi Rita e Paolo Borsellino”, situato in un bene confiscato alla mafia, un tempo rifugio del boss Totò Riina. Dal 2018, questo luogo è diventato un "patrimonio di memoria operante e di legalità democratica".

Il secondo giorno è stato dedicato alla visita al "bunkerino", gli uffici in cui lavorarono i giudici Falcone e Borsellino. Qui, gli alunni hanno ascoltato la toccante testimonianza del Presidente del Tribunale di Palermo, Piergiorgio Morosini, originario di Cattolica e da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Nel pomeriggio, la delegazione si è recata nel quartiere di Brancaccio per visitare il centro Padre Nostro - casa memoria del beato Pino Puglisi, la cui memoria era stata onorata il giorno precedente con una visita al monumento funebre.

La terza giornata si è aperta con l'incontro con Roberta Gatani, nipote di Paolo Borsellino, che gestisce il centro “Casa di Paolo” dedicato ai ragazzi fragili del quartiere della Kalsa. Gli studenti hanno poi avuto l'opportunità di ascoltare la preziosa testimonianza di Giovanni Paparcuri, autista del giudice Rocco Chinnici, gravemente ferito nell’attentato che costò la vita al capo del Pool antimafia, a due uomini della scorta e al portiere dello stabile, e successivamente collaboratore di Falcone e Borsellino al "bunkerino".

Il viaggio si è concluso a Cinisi con la visita alla “casa memoria Felicia e Peppino Impastato”, offrendo agli alunni un'occasione di riflessione sulla figura di un giovane che ha lottato per i propri ideali, dimostrando come una singola persona possa fare la differenza e contribuire al cambiamento.

L'Assessore Bragagni ha dichiarato: "Desidero esprimere un ringraziamento speciale all'Istituto Einaudi, con cui collaboriamo con grande soddisfazione da diversi anni nell'ambito delle numerose attività portate avanti con impegno dall’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini. La mostra 'Una vita contro la mafia', grazie al costante impegno della professoressa Gravina nel coinvolgere gli studenti nel racconto delle storie delle vittime delle mafie, ha raggiunto un vasto pubblico che ne ha apprezzato il forte valore simbolico, oltre all'efficacia grafica."

Ha poi aggiunto: "Non è semplice per ragazzi così giovani confrontarsi con una realtà che inizialmente può apparire distante, ma con la guida dei loro insegnanti e l'esempio delle coraggiose vittime che hanno conosciuto attraverso la realizzazione della mostra, sono riusciti a sviluppare una sensibilità particolare verso i temi della legalità e dell'antimafia. Recarsi nei luoghi simbolo della lotta alla mafia e teatro delle stragi è stata una grande emozione anche per me, e uno stimolo ancora più intenso a promuovere la cultura della legalità nel nostro territorio. Dopo la partecipata marcia del 21 marzo, seguiranno altre significative iniziative nel periodo dei 57 giorni che intercorrono tra il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, e il 19 luglio, anniversario della strage di via D'Amelio."