Il documentario “Lo spazio che vive”, per la regia di Teo De Luigi, prodotto da Gruppo Icaro, Ceis e Fondazione Margherita Zoebeli vince il SIFF - Switzerland International Film Festival per la categoria miglior documentario. Tra i premiati della sezione anche “I AM WHO I AM” di Silvia Dittli, “The Trace of Gesture” di Camila Vinhas Itavo e “Dawn to Dusk” di Therry Rudin. Scritto e prodotto tra il 2021 e il 2022 il documentario “Lo spazio che vive”, dedicato ai 75 anni del Ceis, è una produzione realizzata tra Italia e Svizzera con interviste a personaggi del mondo della cultura, insegnanti e operatori che hanno conosciuto e vissuto al fianco di Margherita Zoebeli, la fondatrice, e con la partecipazione dei bambini e degli adulti che quotidianamente vivono e operano nel “villaggio”.
Il regista Teo De Luigi, di origini riminesi, ha conosciuto e collaborato con Margherita Zoebeli. “Questo documentario” - dichiarava – “è un omaggio alla mia città e al Ceis, prezioso come i grandi monumenti riminesi, di valore internazionale. Questo luogo è uno “spazio che vive”, si modifica e cambia continuamente e che definirei un tempio sociale”.
“Lo spazio che vive” è stato l’ultimo lavoro di Teo De Luigi, tornato nella sua Rimini per raccontare, con il suo spirito indagatore, i legami profondi e inscindibili tra il Ceis e la città. Un’analisi che ripercorre le tappe della fondazione del Centro Educativo Italo Svizzero capace di attraversare epoche guardando al futuro. Era il film che aveva desiderato fare da sempre. Un luogo che amava profondamente perchè in grado di esprimere e di regalare ai bambini, momenti di quotidiana poesia. Il 28 dicembre prossimo, giorno del suo compleanno, dalle 16.30 presso il Teatro degli Atti si terrà “Ciao Teo”, un momento di ricordo dedicato a De Luigi con proiezioni dei suoi documentari e il saluto di tanti amici e collaboratori. Per l’occasione, alle 21.00, sarà proiettato “Lo spazio che vive”. Ingresso libero