Il Novecento è stato un secolo in cui si sono sperimentati totalitarismi feroci e due guerre totali. L’immagine di un’umanità avviata su un cammino ininterrotto di progresso si è definitivamente eclissata. L’Europa del dopoguerra ha dovuto affrontare il trauma dei massacri, delle purificazioni etniche, degli spostamenti forzati delle popolazioni, della distruzione delle città. Come portare nel tempo presente la memoria di un passato traumatico senza stravolgerlo? Interrogativi complessi che investono questioni sul rapporto fra trauma, memoria, testimonianza. Patrizia Violi, linguista e semiologa che a lungo si è occupata di trauma e memoria, soprattutto in relazione ai siti della memoria e ai monumenti, il 5 aprile (Sala della Cineteca, ore 17) indagherà possibili risposte con la lezione Urbicidio: le immagini della distruzione nella rappresentazione letteraria e artistica.
Patrizia Violi, docente di Semiotica all’Università di Bologna, ha collaborato con Umberto Eco. È stata direttrice del "Centro Internazionale di Studi Umanistici Umberto Eco" e di TraMe (Centro di studi semiotici sulla memoria). Dirige il Centro di Studi Semiotici e Cognitivi dell'Università di San Marino. Si occupa di trauma e memoria, soprattutto in relazione ai siti della memoria e ai monumenti. Fra le sue pubblicazioni recenti: Paesaggi della memoria. Il trauma, lo spazio, la storia, Bompiani, 2014; Stranieri nel ricordo. Verso una memoria pubblica delle migrazioni, curato con Daniela Salerno, Il Mulino, 2021; La memoria degli oggetti, curato con Matteo Giancotti, Luigi Marfé, Mimesis, 2023.
Ingresso e partecipazione liberi e gratuiti
Info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | www.bibliotecagambalunga.it
Istituto Storico Rimini | tel. 0541.24730 | www.istitutostoricorimini.it
Attività valida per l'aggiornamento degli insegnanti e degli architetti
in collaborazione con Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” e Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Rimini
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Andrea Pinotti, docente di Estetica all'Università Statale di Milano, il 18 aprile proporrà con Nonumento, una riflessione insieme estetica e politica sull’arte monumentale contemporanea e sulla contraddizione che l’affligge: negare il monumento, per riaffermarlo.
La cultura della cancellazione del passato, la cosiddetta cancel culture rappresenta la pericolosa tendenza oggi sempre più diffusa a rimuovere opere o persone che si ritengono colpevoli di aver sostenuto valori contrari alla sensibilità del tempo presente, provocando la trasformazione del passato, anziché la sua conoscenza. Affronterà l’argomento Antonella Salomoni, docente di storia contemporanea dell’Università di Bologna, con la lezione Distruggere e trasformare il passato, che si terrà il 24 aprile.