Dopo lo stop del 2020 e del 2021, dall’anno scorso è in significativa ripresa anche la domanda di impianti e macchinari per il beverage e il packaging alimentare. La conferma si è avuta anche in questi giorni a BBTech expo, la rassegna delle tecnologie per la birra e le bevande in corso alla Fiera di Rimini in concomitanza con Beer&Food Attraction. Unanime il riconoscimento da parte dei vari espositori della ripresa del mercato, agevolata anche dalle diverse novità presentate, che spingono i birrifici a innovare le linee di produzione e confezionamento. Si va dai nuovi impianti per l’imbottigliamento e il riempimento delle lattine, destinati sia alle aziende di grandi che di medie dimensioni, a innovativi sistemi di cottura e ad avanzati sistemi di filtraggio della birra. Spazio anche a software per la gestione dei birrifici e a originali sistemi per il packaging, che puntano sulla diversificazione e la personalizzazione delle confezioni.
UNIONBIRRAI E BIOVA PROJECT CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE
Siglato oggi a Beer&Food Attraction, in corso alla Fiera di Rimini di IEG fino a domani, l’accordo fra Unionbirrai e Biova Project, con l’obiettivo di combattere lo spreco alimentare. L’obiettivo dichiarato è quello di implementare una rete su tutto il territorio nazionale che favorisca sempre di più il recupero e la trasformazione, e creare così un modello diffuso di business sostenibile sia economicamente che ecologicamente. La birra rappresenta infatti un ottimo modo per recuperare gli amidacei (pane, pasta, riso).
In Italia, ogni giorno, si calcola vengano buttati circa 13mila quintali di pane, secondo uno studio dell’Associazione Internazionale del Panificio Industriale, il consumatore medio italiano consuma 52 chilogrammi di pane all’anno, con il pane scartato ogni giorno si potrebbero quindi alimentare 25 mila persone per un anno.
A siglare formalmente l’accordo, oggi alla Fiera di Rimini, Simone Monetti, segretario nazionale Unionbirrai, e Franco Dipietro, fondatore di Biova Project insieme a Emanuela Barbano.
BIRRA E LETTERATURA AL FEMMINILE: VIAGGIO EMOZIONALE CON “LE DONNE DELLA BIRRA”
L’esperienza sensoriale ed emozionale di unire i sentori del luppolo ai ricordi e ai sentimenti che si accendono con la lettura di un brano letterario, per un’alchimia magica che abbraccia i sensi e l’anima. Nella terza giornata di Beer&Food Attraction, l’associazione “Le Donne della Birra” è stata protagonista con “Sorsi diVersi”, un’iniziativa che abbina la degustazione di birre artigianali d’eccellenza di diversi birrifici italiani alla lettura di brani della storia della letteratura al femminile. Quattro brani per quattro birre, scelte e illustrate da Giuliana Valcavi, direttrice editoriale de ‘Il Mondo della Birra’, Nicoletta Tagliabracci ambasciatrice territoriale dell’associazione e per l’enogastronomia nelle Marche, e Federica Russo, sommelier della birra e comunicatrice di settore, hanno coinvolto la platea in un momento di scambio, riflessione e confronto. Dalle emozioni del palato a quelle dello spirito, cercando i punti di contatto esaltati dalle analisi riportate nelle schede che portano la firma di Claudia Lauricella, content e social media manager, per un’analisi perfetta delle note comuni tra prodotto e testo che iniziano a unirsi nell’esame olfattivo per poi culminare in quello gustativo.
CASUAL DINING, TRA I NUOVI TREND DELLA RISTORAZIONE SECONDO THE NPD GROUP
Il quick service alleggerisce solo la voce servizio al tavolo, non la qualità del cibo. Nello scenario della ristorazione post-Covid, si fa tesoro di un modello organizzativo che meglio si adatta agli sbalzi di mercato e alle nuove aspettative dei consumatori. Crescita per ora attorno al 5% della quota complessiva nel mercato della ristorazione, ma la combinazione di alto tasso di innovazione e la spinta dei fondi di investimento dà come risultato una delle performance migliori nel settore. Matteo Figura, direttore Foodservice Italy The NPD Group, a Beer&Food Attraction riassume così l’evoluzione di questo segmento per il fuori casa: «La crescita per ora è bassa, ma in termini di velocità si va meglio sulle voci spesa e traffico. Si va meglio sulla spesa perché l’aumento dei prezzi in quel segmento è stato assorbito dai bar che hanno un’offerta più limitata, mentre i ristoranti hanno potuto rinunciare a una parte dei menu che porta a rimodulare la spesa». C’è poi un versante del casual o fast dining che riguarda la qualità delle forniture e il food cost. «La qualità delle forniture è un fatto assodato su cui occorre investire, mentre è sui processi che si gioca l’ottimizzazione dei costi. La cucina veloce è una questione di assemblaggio», aggiunge Figura.