Momenti di bilanci, momenti di tasse, come tutti gli anni entro la fine di marzo devono essere approvati i bilanci comunali di previsione, e come tutti gli anni in questo periodo vengono definite aliquote e tariffe. E’ notizia di queste ore che il Comune di Rimini, a mezzo del suo Assessore al Bilancio, voglia raddoppiare l’addizionale Irpef comunale,passando dallo 0.30% ad uno 0.60% se non di più.
Tale aumento porterebbe nelle casse comunali un gettito che potrebbe oscillare fino a circa 9/10 milioni di euro contro i 4 milioni, che il Comune dichiara d’incassare, ma che poi alla fine nessuno controlla. Infatti da quello che è dato sapere, presso gli uffici finanziari del Comune ci si limita ad una semplice registrazione contabile dell’entrata poiché tali uffici non sono dotati di strumenti informatici atti ad un controllo puntuale, per stanare i cosiddetti “furbetti del quartiere”, fanno fatica ad accertare evasori ed elusori sulle entrate ordinarie, figuriamoci sull’Irpef!
Questi denari, pare, verranno utilizzati a copertura delle spese, lato Comune, per il rifacimento del lungomare di Rimini Nord.
E così un’altra spesa, seppur necessaria e rimandata nel corso degli ultimi 20 anni, tra finanziamenti ed investimenti pubblici e privati verrà realizzata.
Ci troviamo pertanto a contestare a questa amministrazione, come sempre, le scelte scellerate che continua ad operare in campo finanziario e di tasse.
Non un taglio agli sprechi, non una modernizzazione della macchina comunale, arrivando anche a potenziare i sistemi anti elusione/evasione: hanno invece reintrodotto la tassa sui passi carrai, introdotto il pagamento da parte dei meno abbienti del contributo per l’assistenza domiciliare, e la Regione su questo dorme beatamente, hanno caricato di svariati milioni il costo della gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, insomma un bel comune del bengodi, dove a fronte di vessazioni continue su chi “già paga”, si spende e si spande a più non posso.
Dimenticavo, esiste anche l’addizionale Irpef Regionale che va a sommarsi a quella comunale.
E per quanto mi compete, le dichiarazioni dell’Assessore al Bilancio Brasini, che come sempre piange miseria naffermando con baldanzosa fierezza, che il Comune di Rimini ha l’aliquota più bassa a livello provinciale, mi permetto di evidenziare che non puoi paragonare il Comune di Rimini a quello di Verucchio o altri piccoli comuni della provincia di Rimini: lo capisce anche un bambino di 5 anni che sono per platea tributaria e di gettito non paragonabili tra loro. Dimenticavo il Comune di Zerba in provincia di Piacenza ha l’aliquota allo 0.20% quindi?
Leonardo Carmine Pistillo