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Opinioni 16:28 | 17/07/2019 - Dall'Italia

Antonio Ligabue e l’orso. Storie di istintiva follia

Antonio Ligabue, uno degli artisti più rappresentativi del ‘900 italiano, aveva un rapporto diretto con il mondo degli animali. Dipingendo sia quello che vedeva che quello che immaginava, rappresentava nella tela la nitidezza del mondo contadino e la potenza di un mondo selvaggio che poteva solo immaginare. “Il pittore-contadino”, così come è stato chiamato, era più che altro un “pittore-istintivo”, che trasportava nella ferocia delle bestie dipinte la sua rabbia, dando così un senso all’arte come specchio fra uomo e natura. E sicuramente Ligabue avrebbe subito immortalato M49, l’orso che in Trentino è fuggito dal recinto del centro faunistico del Casteller (Trento), così come è stato fotografato da una foto-trappola installata nel bosco. Ma forse l’artista avrebbe aggiunto la rabbia, perché sulla foto si vede solo una povera bestia vagabondare. Il pittore vedeva sempre di più di quello che c’era. Anche il governatore della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha un’anima da pittore istintivo visto che ha tutta l’intenzione di abbattere l’animale; dando forse libero sfogo alla sua rabbia primordiale. Sta di fatto che l’orso è riuscito a scavalcare un muro elettrificato di oltre 4 metri. Allora, o M49 è in realtà Bond49, oppure anche l’“elettrificato” qualcuno se l’è sognato; l’ha visto ma non c’era. Come sottolineano Lipu e WWF in una nota, “gli orsi non volano”, in effetti. E in questo clima di istintiva follia l’augurio è che si porti presto M49 al sicuro in un mondo che protegga lui, l’uomo e la natura circostante. Lasciando l’istinto e la follia a Ligabue, in mostra fino al 28 luglio nelle sale espositive di Palazzo S.U.M.S. , a San Marino.

Stefania Bozzo

Cronaca