"Caro Diario, oggi vorrei raccontarti di un personaggio politico che non esiste ma ha molte facce, gira per la città nascosto alla luce del sole. Non è una persona ma una massa molliccia che tutto ingloba e tutto smorza. Il suo nome è Silenzio.
Silenzio ha una dote molto particolare: fa prendere tempo, fa dimenticare le cose. A volte offre una via d’uscita da una situazione potenzialmente scomoda. Nella mia vita ho avuto molti incontri con Silenzio. Vorrei ricordarne alcuni in un breve elenco, non completo e non esaustivo, perché il Silenzio ha funzionato anche su di me e parecchi me li ha fatti dimenticare.
-Via Grazia Verenin: abbiamo chiesto l’intervento di messa in sicurezza per anni, con Pec e incontri tra amministrazione e cittadini. È dovuta accadere una tragedia per avere due rotonde e una fermata dell’autobus. Qui Silenzio è stato un’implacabile macchina di perdita di tempo.
-Scuola “Fai Bene”: nessuno ne sa nulla, neanche gli insegnanti che probabilmente si vedranno chiusa la scuola in cui insegnano. Se qualcuno chiede informazioni ottiene la risposta che la scuola è finanziata. Su tutto il resto l’opera di Silenzio è implacabile: quali scuole verranno chiuse, quali previsioni di occupazioni, quali ricadute nei territori ma soprattutto quale valutazione è stata fatta alla luce all’inverno demografico. Nessuna risposta.
-Palazzina Iat via Dati. L’unico progetto che si è visto negli ultimi anni è stato proposto dall’associazione Quartiere 5 e si chiamava Primo Piano 180. Il progetto volutamente affossato dal solito boss viserbese. Dopo di che Silenzio ha fatto calare il sipario sul destino di una potenziale risorsa per il turismo e la socialità.
-Pensiline per l’autobus su via Domeniconi-Serpieri-Caprara: le abbiamo chieste più volte, con foto che dimostrano la pericolosità e la vergogna della situazione attuale, con persone sotto al sole e alla pioggia in piedi oppure seduti sul bordo della strada. Silenzio non risponde, non commenta, non promette. Fa egregiamente il suo lavoro.
-Parco pubblico all’interno dell’ex camping Carloni. Le uniche proposte recenti su quell’area arrivano dalle righe di questi pensieri in libertà. Si deve ricordare un’iniziativa del PD Viserbellese ormai decisamente datata e non ascoltata. Silenzio non parla di progettualità su quell’area, forse perché ci sono altri interessi che non vediamo.
-Furti e sicurezza. Qui Silenzio agisce al massimo della sua capacità, arrivando addirittura a censurare i social network su cui è vietato persino postare il furto della propria biciletta. Per lui è proibito parlare e scrivere di tutto quello che riguarda la sicurezza. Voglio solo ricordare che erano stati previsti i rinforzi per i vigili urbani nella zona nord, ma ad oggi gli agenti a presidiare le nostre zone sembrerebbero essere meno dello scorso anno. È evidente come sarebbe necessario aumentare le forze di controllo del territorio, non solo quella che dipendono dal governo centrale ma anche quelle locali. Sono state fatte assunzioni di nuovo personale di polizia municipale, ma dalle nostre parti non si vede nessuna faccia nuova. Nessun consigliere di maggioranza parla dei furti nelle case, nei negozi e nei parcheggi. Silenzio lavora bene anche qui.
A vederla così Caro Diario, sembra che questo Silenzio governi la città…
Fa sorridere leggere l’intervista di Michele Serra, autore della rubrica l’Amaca su Repubblica, quando racconta che nel suo viaggiare per l’Italia le prime persone con cui parlava era il prete e il segretario del partito. Mentre i preti resistono nella loro funzione, anche se attempati, i segretari del partito sono caduti nelle braccia di Silenzio, abdicando al loro ruolo di presidio del territorio in favore di un centralismo amministrativo forte di una vittoria elettorale che lo consacra ad essere inattaccabile e indiscutibile, poiché figlio di un risultato popolare.
C’è però una novità. Come in ogni fiaba o romanzo di avventura ben scritto, all’improvviso arriva un eroe che salva la situazione. In questo caso non è uno solo ma sono in tanti, arrabbiati e organizzati. Si fanno chiamare “i Comitati”. Nascono spontaneamente come anticorpi della società civile, ovunque, numerosi nel numero e nella partecipazione. Combattono silenzio ogni giorno con tutte le armi a loro disposizione.
Silenzio contro Comitati, chi vincerà?"
Stefano Benaglia