"Il 25 Aprile è da sempre per me una data importante. Sono cresciuto con la convinzione di aver vissuto nel migliore dei mondi possibili, grazie soprattutto alle lotte partigiane e alla loro lungimiranza quando è stato il momento di decidere da che parte del mondo stare. Questo però è il primo 25 Aprile che passo ricoprendo un ruolo politico. Per me è una novità che mi riempie di orgoglio e di responsabilità. Approfitto di questa giornata così significativa per scrivere queste due righe sul partito di cui sono Co-Portavoce riminese.
Il partito che vorrei è un partito che sia capace di vedere al futuro con gli occhi del presente, vivendo in mezzo alle persone, figlio del proprio tempo. Un partito che sappia coniugare i bisogni di madre natura con un occhio alle esigenze economiche di prosperità e sviluppo, ma soprattutto che non faccia pagare alla collettività il vanto e il costo dell’ecologia. Combatto l’idea dell’ecologismo a tutti i costi, quello che spinge, ad esempio, a teorizzare che un operaio che abita a Torre Pedrera e deve portare i figli a scuola a Rimini centro, in pieno inverno, debba andare in bicicletta anziché in macchina per non inquinare. Oppure quello che porta a punire i possessori di macchine vecchie ed inquinanti, che sono sempre le macchine di chi un’auto nuova non può permettersela, con divieti e sanzione sempre più stringenti senza essere in grado di apportare migliorie al trasporto pubblico, dove troviamo ancora autobus con 30-40 anni di servizio che circolano h24 sulle nostre strade.
Nelle piccole città come nei grandi temi economici è necessario che il partito mantenga fede al suo ideale verde ma con l’attenzione alle persone che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Andiamo incontro ad un mondo nuovo, che per certi versi è già qui. La guerra, la pandemia, la crisi economica, il crollo del capitalismo e del pensiero neo-liberista, l’avanzata delle democrazie illiberali e i nuovi fascismi sono tutti sentimenti che dobbiamo combattere e contrastare, sia con la forza delle idee ma soprattutto con le azioni dedicate alle fasce deboli della società. Perché per salvare il mondo c’è bisogno di salvare le persone. Per evitare le guerre c’è bisogno di un benessere diffuso. Per evitare i nuovi fascismi, c’è bisogno di giustizia sociale.
La nuova battaglia che il partito deve affrontare è quella di integrarsi in questa società che cambia, abbandonare gli estremismi ortodossi della lotta ecologista per potersi aprire a più ampie e progressiste visioni della società. Essere il partito del NO ci ha portato all’irrilevanza, alla percezione diffusa di essere “i rompicoglioni” della politica, quelli del no a prescindere.
La storia ci insegna che dal progresso tecnologico e dall’evoluzione del mondo, deriva sempre un miglioramento del benessere delle persone e del nostro pianeta, ma provoca anche enormi squilibri nella società, con persone che si arricchiscono e altre che pagano il prezzo dell’evoluzione. Le nuove tecnologie sull’eolico, sul solare, sull’utilizzo delle fonti rinnovabili oggi ci regalano delle tecnologie veramente funzionanti e funzionali, in grado di diminuire la nostra dipendenza dal fossile. Ma questa transizione deve essere accompagnata da nuovi posti di lavoro specializzati, dall’investimento in formazione per i ragazzi del futuro e da percorsi di conversione lavorativa per i dipendenti di aziende che hanno basato tutto il loro business sui carburanti fossili. Non possiamo permettere che un necessario e auspicato miglioramento ecologico diventi una catastrofe sociale ed economica.
Soltanto con una vera politica che sia dedicata in egual misura all’ambiente e alle persone possiamo sperare di salvare questa Terra malata.
Un partito vero, veramente europeo, che sia paritario e non subalterno ai grandi partiti della sinistra, con una forte impronta sociale, lontano da ecologie di facciate e radical chic, buone solo a riempire i vuoti di pensiero di certi politicanti di professione.
Buon 25 Aprile e viva l’Italia Libera e Anti-Fascista".
Stefano Benaglia