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Opinioni 14:48 | 01/10/2021 - Rimini

Borghesi (FdI): "Supporto ai malati oncologici con figure preparate ad hoc"

“Un paese civile ed evoluto come il nostro deve porsi la questione dell'assistenza ai malati oncologici nelle nostre città. Quello che accadde in seguito ad una diagnosi è un rapido sgretolarsi di certezze di un'intera vita vissuta e organizzata; e non di una sola persona ma di un'intera famiglia. Chi ha vissuto un'esperienza simile sulla propria pelle riferisce di quanto sia doloroso il passare dall' essere una persona all' essere un "ammalato". Non dovremmo mai dimenticare che non ci troviamo di fronte ad un "ammalato", ma ad una PERSONA con una vita, degli affetti , una famiglia, dei genitori, forse dei figli per cui si preoccupa. Un futuro per cui stava lavorando materialmente con una sua professione ed emotivamente con la sua presenza... e all'improvviso, nel breve tempo di una diagnosi cambia tutto: assieme a quella persona tutta la famiglia si ammala. Dobbiamo pensare a figure che possano assistere queste persone durante tutto il percorso della malattia che non è limitato ai giorni di ricovero per la terapia o per l'intervento, ma prosegue soprattutto dopo, a casa. O fuori casa, magari fuori città, quando ad esempio si è costretti a recarsi in strutture fuori regione. Casi in cui spesso tutta la famiglia, specie se ci sono bambini, deve spostarsi e affrontare disagi e costi molto elevati. O nel caso in cui è una mamma ad ammalarsi e spesso sono i figli appena ventenni a rinunciare ad un'istruzione universitaria pur di dare assistenza, mentre il papà è fuori casa per garantire il sostentamento all'intera famiglia.

Una figura Jolly (come quelle ricoperte con successo da volontari di ottime associazioni) che crei un filo continuo fra medici , familiari e persona ammalata, per garantire assistenza, consigli, dritte, supporto. Una figura preposta presente, in modo che il supporto non sia relegato solo allo spirito amorevole di chi li assiste con passione nell'esercizio della professione di medico o infermiere, ma una figura fissa, certa, dedicata. E un’assistenza domiciliare che garantisca un minimo di continuità nella vita dei familiari di chi si ammala per far sì che oltre alla forza e al coraggio che certe malattie richiedono, si possa alleggerire (almeno un po' )chi si ammala dal senso di colpa e dalla preoccupazione per il benessere dei propri familiari”.

Daniela Borghesi candidata consiglio comunale  di Rimini per Fratelli d’Italia