Anche se l’artista Fernando Botero sostiene di non dipingere uomini e donne molto in carne ma soltanto volumi dilatati, egli di fatto rappresenta esclusivamente bellissimi soggetti che altri pittori hanno deciso di non rappresentare. Tutto nelle sue forme lievitate è giocoso; nessuna drammaticità, nessuna tensione. Le sue figure decorate sono alquanto statiche, ma trasudano felicità; quella sì, si muove e ci investe. Un buon motivo per muoverci e farci travolgere dalla mostra a suo nome a Palazzo Pallavicini a Bologna, fino al 12
gennaio 2020. Davanti alla ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova invece l’istinto ti spinge a rimanere immobile, fermo come una sentinella, per non farti travolgere da quella tempra verace da donna del Sud. E più che trasudare felicità, a tratti trasuda Matteo Renzi. L’abbiamo vista di giallo vestita alla Leopolda 10, ed è una figura tutt’altro che statica, ne percepiamo tutta l’energia pugliese. E, indipendentemente dal credo politico, le dai ragione; forse neanche l’ascolti ma subentra una sorta di meccanismo di sopravvivenza. Non te la senti di ribattere al comizio perché l’approccio della ministra è giocoso quanto un Cacciari in vena di fare festa. E’ un Renzi senza la parte comica, vestito da generale d’armata. E l’autorità che trasuda disarmerebbe qualsiasi esercito e banda, figuriamoci il PD. Pier Luigi Bersani, per esempio, ha già le braccia alzate, perché “Ragazzi, non siam mica qua a colorar di giallo le piume delle papere”. Non so se Botero potrebbe mai ispirarsi alla Bellanova, ma sicuramente la Bellanova potrebbe farci trasudare di meno.
Stefania Bozzo