“Da ieri sera abbiamo tra le mani il testo completo pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’atteso decreto Cura Italia, il provvedimento d’urgenza adottato dal Governo che contiene interventi straordinari per far fronte all’emergenza coronavirus. Come già chiaro dalle anticipazioni di ieri, e come inevitabile che fosse, si tratta di un provvedimento dal taglio strettamente emergenziale, con misure a breve se non brevissimo termine: in un contesto talmente straordinario la priorità è stata quella di tamponare cercando di dare respiro a lavoratori e alle imprese, soprattutto sotto l’aspetto della liquidità.. Si tratta di misure trasversali e come tali presentano inevitabilmente delle lacune, che confidiamo possano essere colmate con il prossimo decreto annunciato per il mese di aprile. Tra le diverse misure introdotte dal Cura Italia c’è ad esempio la sospensione di tutti gli adempimenti fiscali e lo stop di tutti i versamenti compresi contributi previdenziali e assistenziali, ma mancano del tutto provvedimenti che estendano anche agli enti locali la possibilità di procedere con proroghe o sospensioni sui tributi di competenza. Ecco perché già da giorni i Comuni stanno lavorando in autonomia per mettere a punto le procedure da adottare per rinviare o sospendere alcuni pagamenti. Come Comune di Rimini, dopo aver pensato alle rette scolastiche e ai canoni degli impianti sportivi, stiamo ora valutando le prime scadenze più importanti che stanno arrivando a carico dei cittadini come la Cosap, l'Imposta di Soggiorno e soprattutto la TARI. Ad oggi è questa l’unica soluzione che abbiamo in mano: l’ipotesi più veloce e immediatamente applicabile è quella di sospendere le scadenze attualmente in vigore sino all'avvio della stagione estiva, per poi adottare una ulteriore proroga al perdurare dell'emergenza.
L’auspicio è che, pur agendo in autonomia, si possa trovare un coordinamento tra Comuni in modo da rendere omogenee le misure nei territori e che questo sia messo al servizio di una ripresa il più rapida possibile. Così come ci auguriamo che il prossimo decreto possa correggere il tiro rispetto alle misure troppo blande previste per il settore del turismo e dei pubblici esercizi, forse tra quelli più colpiti da questo tsunami che si è abbattuto sul nostro Paese. Basti pensare che la moratoria sui contratti d’affitto – il riconoscimento del credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo – non prevede tra i beneficiari gli esercizi del ricettivo. Ci attendiamo nelle prossime settimane interventi più puntali per una filiera che rappresenta uno dei motori principali non solo dell’economia del nostro territorio, ma in generale dell’intero Stivale”.
Gian Luca Brasini assessore comunale al Bilancio Rimini