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Opinioni 15:12 | 25/03/2018 - Dall'Italia

Cristo si è svelato: statua di gesso e tecnologie scientifiche sofisticate

Il professor Giulio Fanti, studioso della Sindone, e il maestro Sergio Rodella hanno presentato pochi giorni fa a Padova la statua di gesso che lo scultore ha realizzato seguendo le indicazioni dell’equipe del docente che da anni studia la Sacra Sindone con le tecnologie più sofisticate a disposizione della scienza. La statua è in pratica la rappresentazione tridimensionale a grandezza naturale dell’Uomo della Sindone, realizzata sulle misure millimetriche ricavate dal presunto telo in cui sarebbe stato avvolto il corpo di Cristo. Il Cristo di Padova è in sostanza un “Cristo velato” svelato e materializzato. Se nel commovente capolavoro del Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, deposto nella meravigliosa post barocca (ma barocca) Cappella Sansevero di Napoli, lo spirito prevale sulla materia, in questa statua la materia prevale sullo spirito. Quindi la vera rappresentazione  della Sacra Sindone è a Napoli da più di duecento anni. Una scultura marmorea stupefacente che coglie l’anima che esce dal corpo di un Cristo dissimulato sotto le sue vesti e consumato nella forma da una tale forza di estrazione da avvicinarlo all’assolutismo del Padre Celeste. S’innalza verso Dio. E il marmo può solo contenerlo fissando il tempo, per sempre, in quell’attimo. Uno spirito di creazione che perfeziona il miracolo dell’arte che allunga le mani verso il divino. Il miracolo di poter vedere anche ciò che non c’è. Il Cristo di Rodella è invece il tormentato bisogno di rappresentare la materia per dar senso allo spirito. La ricerca vorace, minuziosa, dettagliata della carne e del sangue. Perché se l’arte perfeziona l’impresa di Dio, in questo caso ha invece bramato per avvicinare Dio alla natura terrena. Il corpo di Cristo, quindi Dio, rientra in un blocco teleguidato di gesso e cristallizzato in un’immagine 3D. Una rassicurazione. Non ci dobbiamo innalzare. Sangue, carne e gesso modulati a immagine e somiglianza nel nome della croce. L’ambizione di svelare la Passione e concepire una dimensione tangibile del mistero strattonando le mani di Dio verso di noi. Appiccicando materia allo spirito. Vi rendiamo grazie Fanti e Rodella, e che sia cosa buona e giusta.
Stefania Bozzo

(Foto da Il Gazzettino)