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Opinioni 14:38 | 28/04/2020 - Riccione

Giuseppì e le sue scelte sbagliate: parola a Pullè e alla Majolino

Siamo stupefatti. E dispiaciuti. Perché se appare corretto non alimentare polemiche in periodo emergenza, altrettanto corretto è il diritto - dovere di denunciare il comportamento che il Governo “Conte II” sta mantenendo nei confronti del Turismo.Lo stesso “Giuseppì” ha affermato che il Turismo vale, tra diretto e indotto, almeno il 15% del PIL. Poi però, nelle miriadi di pagine dell’ultimo decreto, il Turismo.. evapora.  Non c’è. Non se ne parla. E’ relegato al “meno di nulla”. Forse non comprende, l’avvocato Giuseppì, che i cittadini e i lavoratori del settore turistico sono ormai all’esasperazione ed alla fame. Senza una prospettiva. Senza una copertura. Senza un indirizzo. Senza una idea per poter ripartire. Senza disegnare una idea di futuro. Siamo tutti fermi nel Suo limbo, costretti a vivere alla giornata, a mendicare che il “Nostro” codice Ateco sia tra i fortunati estratti della lotteria casuale di riaperture che è stata messa in moto. 

Chissà perché i cani possiamo portarli al lavaggio, ma le persone non possono andare a tagliarsi i capelli. Perché le ferramenta sono aperte, e i negozi che vendono articoli per la casa, no. Chissà perché in dieci metri di bus, possiamo salire in quindici, ed in 40 metri di un negozio, non più di una persona. Come se il virus colpisse più nei negozi che sui bus.Chissà perché oggi non possiamo assembrarci in alcun modo, e siamo costretti in casa, mentre Lui, “Giuseppì”, si ritaglia il diritto divino di assembrarsi con la fida De Micheli ed altre 50 persone sotto l’ultima campata installata del ponte Morandi. Chissà perché potremo vedere “congiunti” con cui abbiamo stabili affetti, ma non vedere amici con cui abbiamo stabili relazioni. 

No, caro Giuseppi, così proprio non va: ci hai imposto il lockdown tardi, quando i disastri ormai si erano compiuti; hai lasciato che per due settimane tutti scorrazzassimo con i pargoli al seguito nelle prime due settimane di chiusura delle scuole, chiudendoci poi in casa e buttando via la chiave. Siamo stati i primi in Europa ad infilarci nel lockdown, con la speranza di uscirne per primi, ed invece ne usciremo per ultimi (forse..), complici norme complicate, confliggenti e, a volte, completamente inutili. Ed ora che il lockdown non ha portato i risultati ipotizzati ma che ha avuto una efficacia solo parziale, invece che farci riaprire con l’adozione di ogni accortezza, ci tieni ancora “in salamoia” ad aspettare le Tue dirette video, in cui non evidenzi alcuna soluzione concreta ma parli per vuoti proclami e sconcertanti autoincensamenti.

Noi, a Riccione, in Romagna, viviamo di Turismo. Tu, Giuseppì, il Turismo, lo hai completamente dimenticato. Una “dimenticanza” che si era già appalesata nel primo decreto economico. Oggi, nuovamente, nell’ultimo decreto, sul Turismo non si dice nulla. Due indizi fanno una prova: hai dimostrato come non vi sia volontà politica di aiutare il Turismo.  Chiaro e semplice. La situazione è tremendamente complicata e Tu, invece che porgerci la mano per salvarci, Ti giri dall’altra parte. Non va bene, Presidente. Non va per niente bene...

Fabrizio Pullè - Sara Majolino

Capigruppo Noi Riccionesi e Lista Civica Renata Tosi